Si sta diffondendo molto velocemente la febbre gialla: quali sono i segnali per riconoscere fin da subito la malattia?
Fra le malattie più diffuse non può mancare la febbre gialla. Parliamo di uno dei virus più pericolosi in circolazione. Non ci sono state infezioni in Italia, per cui si tratta di una situazione controllata. Ma adesso potrebbe rappresentare un problema per il nostro Paese. Questo perché è stato registrato il primo caso di febbre gialla nel nostro Paese. Approfondiamo il discorso per capire cosa sta succedendo.
Il primo caso di febbre gialla è stato registrato nel comune aquilano di Civita d’Antino. L’amministrazione comunale ha ordinato la chiusura delle scuole per 4 giorni. Ciò è successo perché l’ASL1 ha accertato un caso di febbre gialla da parte di una residente di Pero dei Santi. Si tratta di una frazione di Civita d’Antino, seppur sia residente a Roma. Continua a leggere per sapere di più sulla febbre gialla.
La donna è ricoverata in un ospedale di Roma nel reparto di malattie infettive. I medici stanno seguendo il protocollo di disinfestazione a chiusura delle scuole. È stato già attivato dato che la donna si trovava nel comune dell’Aquila durante i 15 giorni di incubazione della malattia. In questo caso le autorità sanitarie sono intervenute il prima possibile per evitare la diffusione della febbre gialla.
Ma che cosa sappiamo su questa malattia? Si tratta di un virus appartenente al genere Flavivirus, quindi è simile alla dengue e alla encefalite giapponese. Può essere trasmessa tramite la puntura delle zanzare infette del tipo Aedes. Tutti sono a rischio in questo caso, ma non parliamo di una diffusione rapida. Infatti le autorità sanitarie stanno provvedendo alla situazione, cercando di aiutare la donna (il primo caso dell’infezione).
I sintomi principali si manifestano quasi una settimana dopo dal contagio. Sono febbre, brividi, debolezza, cefalea intensa, dolori ossei generali, nausea e vomito. Nei casi peggiori può esserci insufficienza epatica e grave alterazione della funzione del fegato. In genere queste due situazioni sono quasi sempre mortali, ma si verificano raramente e nei pazienti fragili. Per ora non esiste una cura specifica, però si può prevenire con il vaccino. Se pensate di avere i sintomi della malattia, contattate i servizi sanitari il prima possibile.