A Chieti la tappa della Marcia della Pace

marcia della pace chietiChieti. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti, Emilia De Matteo, ieri mattina, a nome dell’amministrazione comunale, ha dato il benvenuto in città a John Mpaliza e Jean Bassmaji, rispettivamente ingegnere informatico congolese impegnato da anni per la pace e i diritti umani e l’altro medico cardiologo siriano, da 35 anni in Italia, impegnato nella promozione dei processi interculturali e d’integrazione inter-etnica, entrambi attivisti della marcia “Da Reggio a Reggio” per la pace in Congo, Siria e Palestina che ha fatto tappa a Chieti.

 
 L’assessore De Matteo, nell’auspicare i migliori risultati all’iniziativa e congratulandosi con i due attivisti per la promozione e la divulgazione nelle scuole di temi legati alla difesa dei diritti umani e alla conoscenza di culture diverse, ha sottolineato l’importanza di momenti di riflessione per stimolare la cultura dell’accoglienza e della pace. “Il nostro impegno, in qualità di amministratori, si contraddistingue nell’accogliere, condividere e far riflettere su argomenti così importanti – ha dichiarato nel corso dell’incontro – ed è per tale motivo che offriamo la nostra massima disponibilità affinché tali tematiche possano essere portate anche nelle scuole di Chieti e all’attenzione dei nostri ragazzi”.  
 
 John Mpaliza, nel corso dell’incontro, ha voluto ricordare che la sua iniziativa è nata dall’idea di “rompere il muro di silenzio sulle guerre in atto in Congo, Siria e Palestina. Una marcia che l’ha portato da Reggio Emilia a Bruxelles attraversando Francia, Svizzera, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, accompagnato dalla bandiera della pace oltre che da chiunque ha voluto percorrere un pezzo di strada con lui”.
 
 Partito da Reggio Emilia il 20 luglio, giungerà a Reggio Calabria verso la fine di novembre di quest’anno e non mancherà di discutere nelle scuole e presso la sede di associazioni cittadine di problemi quali: l’embargo delle armi, dei profughi e dell’impunità dei responsabili dei crimini di guerra.
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