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Chieti, Marinucci: ‘Una fontana letale per la città’

Chieti. “Una fontana in piazza Valignani: una ferita letale per la città. Un colpo micidiale portato al cuore di un organismo già provato ed oramai verso un agonia irreversibile”.

 

 

 Così in una nota l’architetto Nando Marinucci, che aggiunge: “Piazza Valignani centro della città, cuore da dove pulsano gli ultimi battiti che riescono a renderla ancora viva, organo vitale che riesce a diffondere, lungo le arterie di una viabilità seppur corrotta e disordinata, ancora dinamiche decisorie di quel poco Palazzo che resta, piazza Valignani adesso rischia grosso, rischia d’essere sfasciata irreparabilmente da una fontana piazzata proprio lì nel piccolo ed angusto centro. Perno d’interessi visibili ed invisibili che riescono ancora ad intrecciare rapporti vitali e a garantire forza e carattere ad una comunità, nonostante i soliti narcotizzanti, ancora fiera ed orgogliosa, piazza Valignani ora è a rischio paralisi. Luogo privilegiato ed aperto al cielo, punto d’approvvigionamento utile per un’ossigenazione più che necessaria, piazza Valignani  rischia la morte per asfissia. Un elemento pesante ed ingombrante s’impone dall’alto di una certa (dicesi) democrazia, un coso grosso e pesante gettato di forza giù in un luogo limitato quanto delicato e fragile”.

 “L’ultimo respiro vitale rimasto affogato nelle acque di un aggeggio – conclude Marinucci – posto li in mezzo a tutto quanto è città a soffocare ogni speranza, ogni sogno, ogni boccata di creatività possible. Al centro dei centri senza alcun titolo, semplicemente a disturbare mobilità, respiro e pensiero. Una barriera di pietra, ed altro, piazzata lungo l’arteria principale ad interrompere circolazione, a disturbare movimenti e dinamiche visive. Nel bel mezzo di corpi che contano, fra strutture di potere religioso, culturale e civile, ecco apparire la genialità di una struttura di un nuovo potere, l’attuale potere dominante: la superficialità”.