“Ci siamo confrontati con gruppi diversi ed in diversi capannelli spontanei, ascoltando e raccontando i problemi legati ai propri territori”, dice. “Un dato fondamentale è emerso, la mancanza di fiducia verso i propri politici e l’ incapacità dell’attuale governo di rispondere ai bisogni reali del popolo italiano. Niente disordini ed un grado di dignità e civiltà certamente non riscontrabili nella casta politica. Chi ha avuto la parola dal palco, non negata a nessuno, tra cui in rappresentanza del territorio teramano, Stefano Flajani, ha raccontato con sofferenza e dignità le proprie difficoltà aziendali e personali con momenti toccanti quando si sono ricordati, con un minuto di silenzio molto partecipato, i “suicidi sociali” di tutte quelle persone che hanno perso la speranza. La partecipazione anche se inferiore alle attese ha occupato il 20% della piena capienza della piazza e stimata prudentemente in 12-13.000 presenze, non 3.000 come riportato da alcuni giornali. Ho osservato con attenzione e partecipazione le persone intervenute e posso dire con assoluta certezza che esse rappresentavano l’intero spaccato sociale della nostra realtà lavorativa; dal lavoratore occupato al disoccupato, dall’imprenditore al libero professionista, dall’impiegato aziendale a quello pubblico, dall’insegnante allo studente, dal commerciante all’artigiano, con idee politiche diverse ma sotto un solo simbolo, “La Bandiera Italia”. Il popolo dell’Agorà di Piazza del Popolo accomunato da un profondo disamore verso la politica ed i politicanti, verso una casta sempre più autoreferenziale ed antidemocratica che in questo momento non rappresenta il popolo sovrano e la dignità della nostra nazione, hanno sentenziato con una sola voce: MANDIAMOLI TUTTI A CASA”.