Lo comunica il segretario provinciale della Fiom Cgil Davide Labbrozzi che annuncia anche la ripresa, a partire da oggi, della lotta in ACS.
“Come già comunicato lo scorso mese di luglio – si legge in una nota -, la Direzione Aziendale dell’Azienda ha comunicato nuovamente al tavolo sindacale la volontà di chiudere il sito di Atessa. Lo stesso è accaduto tre e due anni fa quando, dopo settimane di sciopero l’Acs rinunciò ed accettò la prima volta di ricorrere alla Cassa Straordinaria e la seconda di attivare la procedura per usufruire di due anni di Solidarietà. Ad oggi, torniamo ad avere la procedura per cessazione di attività e chiusura definitiva del sito produttivo di Atessa sul tavolo. In questi tre anni la Val di Sangro non ha visto l’interesse delle Istituzioni – rileva il sindacalista – impegno atto a rilanciare un territorio devastato dalla crisi ed in grave pericolo di vita. Nulla è stato fatto per le aree industriali e nessuna interlocuzione c’e’ stata con le Aziende che stanno morendo lentamente. Si rende quindi necessaria una protesta dura con l’obiettivo di convincere l’Azienda a tornare sui suoi passi e le Istituzioni ad intervenire”.
Labbrozzi non esclude uno sciopero dell’intera area industriale. “Da oggi – fa sapere – è in atto un presidio permanente dinanzi la fabbrica e lunedì mattina, alle ore 9.00, i lavoratori si incateneranno ai cancelli in attesa che si apra una vera discussione nel merito delle questioni”.