Filcams Cgil e Fisascat Cisl intervengono su licenziamenti Metro a Sambuceto

cisl_logoChieti. Metro Italia, dopo 40 anni di relazioni sindacali e una storia contrattuale altrettanto lunga, decide per la prima volta di licenziare unilateralmente i lavoratori, chiudendo una mobilità senza accordo con le organizzazioni sindacali.

“Questo è ciò che succede  al Cash & Carry Metro – dicono in una nota le segreterie provinciali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl – dove in barba alle Leggi vigenti in materia di crisi aziendali, la Direzione ha avviato una procedura di licenziamento collettiva apparentemente ligia ai vincoli normativi, ma concretamente indirizzata a liberarsi, di fiore in fiore di dipendenti indesiderati. A Sambuceto, in un territorio dove il mercato del lavoro stagna più che altrove, abbiamo fino alla fine tentato di trovare un terreno di condivisione, mai sottraendoci alla dolorosa conta degli ‘esuberi’ e fino alla fine abbiamo trovato una posizione rigida, indisponibile: l’azienda poneva un Aut Aut inaccettabile, non solo per le organizzazioni sindacali, ma soprattutto per la legge italiana! Nonostante i nostri ripetuti ed estenuanti  tentativi a richiedere il rispetto dei vincoli in vigore riguardanti,a parità di inquadramento e mansioni il rispetto delle anzianità di servizio ed i carichi familiari, l’azienda con arroganza e determinazione ha scelto un primo taglio di 11 persone, tra dipendenti con criteri fortemente discutibili, sul piano del metodo e del merito. Esistevano altre soluzioni e una responsabilità sociale che un colosso mondiale come Metro non può derubricare a semplice contabilità di esuberi, esistono le storie dei lavoratori che hanno da anni contribuito ai profitti di Metro. Un modello di business basato sui licenziamenti è un modello perdente, di basso livello, di scarsa portata. Ci saremmo aspettati di più da chi dirige un gruppo così importante come Metro. Scelte forzatamente riconfermate anche nelle sedi Istituzionali in occasione degli incontri presso la sezione delle attività produttive e relazioni sindacali della provincia di Chieti in cui, si sono registrati atteggiamenti a nostro parere anche di incomprensibile interpretazione politica,  da parte di chi dovrebbe incarnare una politica diversa da quella che tanto porta sofferenza ai cittadini di questo discriminato paese. Quanto si sta verificando alla Metro di Sambuceto, società controllata dalla Metro Ag con sede in Germania, esprime concretamente l’atteggiamento di molte catene distributive che operano in Italia, in primis  quelle  le cui case madri risiedono oltralpe; perseguono ed approfittano della crisi per riportare le conquiste dei lavoratori indietro negli anni attraverso scelte unilaterali,non condivise e che nei fatti inducono, coloro non  colpiti da questi processi  riorganizzativi, a richiudersi a riccio, timorosi per la perdita di posti di lavoro. La colonizzazione culturale, all’insegna di una falsa austerità si concretizza, non solo nelle cancellerie diplomatiche, ma in particolare nel sistema economico e produttivo; mentre in Italia , si fa del lavoro domenicale nel commercio un cavallo di battaglia , nei paese di origine  di domenica e nelle festività le lavoratrici/ori si lasciano tranquillamente a casa”.

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