Chieti. Una lettera, inviata ai presidenti di Regione e Provincia di Chieti, oltre che ai sindaci dei Comuni costieri della provincia di Chieti, per ribadire forti preoccupazioni sul progetto “Ombrina Mare” presentato dalla ditta inglese “Mediterranea Oil and Gas” (MOG).
L’iniziativa prevede la realizzazione di una piattaforma petrolifera in mare, di fronte alle coste dei Comuni di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro. Confcommercio Chieti scende di nuovo in campo a difesa del territorio e del suo enorme patrimonio paesaggistico. Messo a repentaglio dal progetto “Ombrina Mare” già osteggiato e criticato aspramente dalle associazioni ambientaliste della regione. Per questo Confcommercio, a nome delle sue 11 mila imprese del commercio e del turismo associate in provincia di Chieti, ha indirizzato una lettera accorata a Regione, Provincia e ai Comuni interessati dal progetto denominato “Ombrina Mare”.
“Parliamo di un vero e proprio centro oli galleggiante – afferma Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti – per la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto. Il progetto aveva avuto un preavviso di rigetto nel 2010, in sede di Valutazione di impatto ambientale, dal Ministero dell’Ambiente, a causa degli impatti che avrebbe comportato ai residenti, al turismo, alla pesca e alle varie zone protette situate lungo la nostra costa. Esprimiamo grande preoccupazione in merito a questa e alle diverse richieste di ricerca, esplorazione e perforazione di gas ed idrocarburi nei mari antistanti le coste della provincia di Chieti”.
In tal senso Confcommercio chiede un intervento diretto e immediato alle istituzioni preposte per contrastare un progetto che cozza con i programmi di rilancio turistico e paesaggistico della costa teatina attraverso, in particolare, alla valorizzazione della Costa dei Trabocchi.
“Invitiamo le autorità – riprende Allegrino – ad inviare al Governo osservazioni ufficiali tese a salvaguardare le bellezze paesaggistiche e naturali del nostro territorio. E’ necessario un deciso no alle piattaforme petrolifere”.