Francavilla, ‘Violenze: una questione di generi’: convegno al MuMi

convegno_violenza_sulle_donne_mumiFrancavilla al Mare. “Violenze: una questione di generi – Pluralità di espressioni del fenomeno violenza” è il titolo di un convegno che si è svolto questa mattina al Museo Michetti di Francavilla al Mare.

“Dobbiamo portare la nostra testimonianza come Provincia per questa giornata – ha affermato il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio – la violenza si può combattere attraverso la solidarietà e l’impegno. Sulle discriminazioni di genere il nostro Paese ha fatto dei passi in avanti. Si può fare di più, con Anna Rita Guarracino stiamo cercando di fare qualcosa per ciò che succede nel mondo del lavoro. Abbiamo portato avanti due battaglie e questo dimostra che attraverso l’impegno si può arrivare al successo. Ribadisco disponibilità piena e assoluta affinché la Provincia in questo senso possa recitare un ruolo importante”.
Il convegno è stato promosso dal Centro Antiviolenza del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Chieti in collaborazione con il Comune di Francavilla al Mare e l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e si è svolto alla vigilia della Giornata Internazionale contro la Violenza alle Donne.
“A breve ci sarà un riordino anche della Croce Rossa – ha detto il commissario provinciale della Croce Rossa, Gabriele Perfetti – che in futuro ci vedrà svincolati da quelle logiche che ci vede dietro i Governi. Da 150 la Croce Rossa è impegnata sul territorio senza discriminazioni. La nostra rete è composta da migliaia di volontari ed attraverso il suo intervento contribuisce alla costruzione di una comunità più forte. I nostri Sportelli affrontano le diverse sfide umanitarie con diverse professionalità in grado di fare la differenza, ma vogliamo fare meglio. Ci possono essere fenomeni come la discriminazione di genere in un popolo evoluto come quello italiano? Si, questi fenomeni ci riguardano e sono tra noi. Le emergenze non le dobbiamo andare a cercare in un’altra parte del mondo, ma sono sul pianerottolo di casa nostra. Oggi vuole essere una giornata di studio, ma oltre lo studio ci vuole qualcosa di più. Dobbiamo cercare di fare tornare l’amore e la voglia nel cuore dei volontari”.
“Sono d’accordo con il commissario Gabriele Perfetti – ha detto la consigliera delle Pari Opportunità della Provincia di Chieti, Anna Rita Guarracino – che bisogna collaborare. È importante il fatto che la Provincia di Chieti sia l’unica Provincia d’Italia ad avere uno Sportello Legale per le donne e gli uomini che subiscono discriminazioni in ambito lavorativo. Abbiamo già avuto due sentenze a favore molto importanti tra cui un reintegro. Siamo soddisfatti ma vogliamo fare un qualcosa in più perché vogliamo fare in modo che questo Sportello lo conoscano un po’ tutti e che le donne sappiano che si possono appoggiare a questo Sportello. Non dobbiamo pensare solo al 25 novembre, questo è un lavoro di tutti i giorni. Come consigliera alla Parità vorrei attivare un Osservatorio. Dobbiamo capire quanto lavoro c’è in questa provincia. Dobbiamo tentare di dare un dopo quando una donna denuncia, la donna deve avere la possibilità di fare un passo oltre. In Provincia di Chieti dobbiamo essere in grado di far avere un rifugio a queste donne e le dobbiamo aiutare a trovare una soluzione per il dopo. Questo è un problema generale, riguarda tutti. Ci sono parecchi posti dove si può ridare speranza alle donne. Sono convinta che insieme si può fare tanto”.
“Purtroppo – ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Francavilla, Patrizia Gasparri – questo è un tema scottante e di attualità. Dopo 7 mesi dall’apertura dello Sportello Antiviolenza mi trovo in difficoltà. Mi aspettavo di avere uno Sportello senza utenti, invece ce ne sono tanti. Mi trovo davanti a tante situazioni difficili. Molte di queste donne sono graffiate non solo nel fisico ma anche nell’animo. Prevalentemente la violenza è sulle donne, ma ci sono anche casi di violenze sugli uomini. Non avere utenti significa avere risolto il problema, ma questa è un’utopia”.
Francesco Rapino

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