Il Tar di Pescara accoglie il ricorso di Forest CMI contro il Comune di Bomba

bombaPescara. Forest CMI apprende la decisione del  Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Pescara, sul ricorso presentato dall’azienda nei confronti del Comune di Bomba.

Il Comune si era infatti irragionevolmente rifiutato di prendere in esame l’istanza di Forest CMI per la correzione degli errori presenti nel Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI), finalizzata alla realizzazione di un impianto di estrazione e trattamento del gas. I giudici hanno ritenuto  illegittimo il rifiuto comunale che era motivato solo dalla nota contrarietà politica dell’ente locale al progetto. Il Tribunale amministrativo abruzzese evidenzia come “il provvedimento non è stato preceduto dal preavviso di cui all’art.10-bis L.241/1990 e che sul piano istruttorio vi sono notevoli carenze, con valutazioni espresse su grafici censurati di erroneità.“ Il Tribunale, pertanto, impone al Comune di Bomba di riesaminare l’istanza di Forest CMI sulla base degli studi e delle evidenze tecniche fornite dalla società.  Ciò significa che il Comune dovrà svolgere le proprie valutazioni amministrative sul progetto attenendosi alle norme di legge e alle risultanze tecniche, piuttosto che alle considerazioni politiche. La valutazione del progetto di Forest CMI, sulla base di cartografie errate, è uno dei tanti elementi non convincenti della decisione della Commissione VIA regionale che ha espresso parere non favorevole al progetto nella  riunione tenutasi a L’Aquila lo scorso 10 aprile.
“Siamo molto lieti di questa decisione del Tar di Pescara, che dimostra come Forest CMI abbia  sempre operato nel pieno rispetto della legge – dichiara Giorgio Mazzenga, general manager di Forest CMI, la controllata italiana di Forest Oil – ci auguriamo che il nostro progetto venga sempre valutato, da tutte le autorità  competenti a livello di politica locale, nel pieno rispetto delle procedure di legge stabilite e con tutta l’accuratezza e la competenza che merita un investimento da svariate decine di milioni di euro come quello dell’impianto di estrazione e trattamento del gas. Questa decisione rende ancor più ferma la nostra convinzione di ricorrere al Tar  contro la delibera della Commissione VIA  dello scorso 10 aprile”

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