Chieti. “La completa riorganizzazione dell’Azienda Sanitaria Locale di Lanciano-Vasto-Chieti sta dando risultati concreti importanti. Ciò si sta realizzando soprattutto attraverso un difficile lavoro di riscrittura delle regole aziendali che devono governare la convivenza comune di oltre 4.700 operatori provenienti dalla fusione delle ex Asl di Chieti e di Lanciano-Vasto, portatori di prassi lavorative e abitudini organizzative profondamente diverse”: è questa la riflessione del Direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro, in riferimento alle valutazioni fatte nei giorni scorsi dal sindacato Cisl.
“Non va dimenticato – prosegue il manager – il sottofondo di un’eredità pesantissima per i circa 50 milioni di euro di perdita annui, decine di cantieri fermi da lunghissimo tempo, attrezzature in stato di totale abbandono e di grave obsolescenza tecnologica. Solo chi non ha interesse a ricordare il punto dal quale siamo partiti poco più di due anni fa, può alimentare un’idea di confusione nella gestione dell’azienda. Non sono venuto qui per il gusto di comandare, ma per organizzare e governare i processi di rinnovamento e di cambiamento di una Asl con mille problematiche di tipo economico e di efficienza dei servizi sanitari e per favorire una condivisione sostanziale di questo percorso tra coloro che lavorano nell’Azienda. Lo stile di questa Direzione – sottolinea Zavattaro – non è e non può essere dirigista poiché deve tenere conto del contesto aziendale in cui si opera. Il nostro compito è quello di facilitare una generale riorganizzazione, cercando soluzioni ispirate al massimo pragmatismo piuttosto che astrattamente perfette. Come Direzione generale stiamo quindi cercando di assecondare il processo di ridefinizione degli equilibri aziendali che, per sua natura, richiede tempi medio-lunghi e un elevato grado di interiorizzazione (se non proprio di condivisione) da parte di tutti gli attori del sistema, interni ed esterni all’azienda. Credo fermamente che il cambiamento non possa essere imposto con l’accetta, ma richieda un sufficiente livello di consenso per dare buoni frutti. Le difficoltà che il Governo nazionale sta incontrando nel far accettare le riforme alle parti sociali sono la più chiara testimonianza di quanto affermo. Tutto ciò, ovviamente, non è in contrasto con l’obiettivo di essere portatori di idee di innovazione e di stimoli al cambiamento, prospettando soluzioni ragionevoli ed efficaci, decidendo con forza laddove è possibile e opportuno, ma anche lasciando che l’organizzazione definisca i necessari compromessi rispetto a quella che potrebbe essere una scelta astrattamente ideale”. I problemi secondo Zavattaro “non si risolvono con gli ordini di servizio, ma attraverso un lavoro quotidiano e faticoso di confronto e di stimolo al cambiamento culturale”. A favorire il disordine “è piuttosto il continuo tentativo di creare allarmismi tra gli operatori e tra gli utenti, alimentando visioni che contrastano palesemente con le azioni che la Direzione aziendale sta portando avanti nei modi e nei tempi compatibili con la situazione di partenza. Ribadisco – sottolinea Zavattaro –: siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo”.
In proposito il Direttore generale cita solo alcuni dei risultati raggiunti in questi mesi. Sono state completate e sono entrate in funzione le nuove sale operatorie nell’Ospedale di Ortona. La Direzione generale è riuscita a risolvere nel più breve tempo possibile i numerosi e continui intoppi legati soprattutto alle pastoie amministrative ereditate dal passato. La risonanza magnetica a Lanciano sta entrando in funzione a pieno regime anche per i pazienti esterni, dopo una prima fase sperimentale aperta solo ai ricoverati. Oltre all’installazione del macchinario, si sta selezionando e formando il personale necessario, al fine di potenziare adeguatamente l’organico della Radiologia. Sempre nell’Ospedale di Lanciano è stata riattivata da tempo la Scintigrafia, anche in questo caso risolvendo il problema del funzionamento della nuova gamma camera destinata alla Medicina nucleare, acquistata nel lontano 2008 per 750mila euro, ma mai messa in funzione. È stato completato l’iter del capitolato di gara per la realizzazione della nuova sala di Emodinamica all’Ospedale di Vasto, che sarà dotata di un’apparecchiatura polivalente in grado di eseguire interventi di angioplastica sia sulle coronarie sia sui vasi sanguigni periferici, assistita da altre attrezzature all’avanguardia. Il costo stimato è di 1.150.000 euro più Iva. Ai primi di luglio dovrà essere completata e consegnata dalla ditta che sta eseguendo i lavori la nuova palazzina della Cardiochirurgia dell’Ospedale di Chieti. Un’opera incompiuta da anni, il cui iter è stato sbloccato grazie a un delicato lavoro di rivisitazione e rinegoziazione di contratti e procedure. Da quasi un anno è attivo a Lanciano l’hospice per i pazienti oncologici, primo e unico in Abruzzo, una struttura preziosa per garantire la migliore qualità di vita ai malati e alle loro famiglie, gestita da un’équipe multidisciplinare. L’hospice, 1.800 metri quadrati di superficie, si estende su due piani in dieci stanze dotate di ogni comfort e curate nei dettagli, con attrezzature sanitarie e servizi di alto livello. Ci sono anche due piccoli appartamenti destinati a ospitare i pazienti che hanno bisogno della presenza di un congiunto. Il tutto è immerso in un parco di 4mila metri quadrati. Sono stati definiti a concretamente applicati moderni percorsi di cura per malattie importanti come il tumore al seno e le altre patologie oncologiche. Altre azioni sono programmate per il percorso nascita, il diabete, l’ictus, l’infarto miocardico acuto, le principali patologie dell’anziano (ad esempio la broncopatia cronico ostruttiva, le fratture del femore). E’ stato creato un centro di Radiologia senologica che dal prossimo 10 aprile, dopo due anni di interruzione, riprenderà a livello aziendale lo screening mammografico per la prevenzione dei tumori al seno. Da un paio d’anni è stato formato ed è operativo il Gruppo multidisciplinare cure oncologiche (Gico), composto da diverse figure di professionisti (radiologo, radioterapista, oncologo, chirurgo, anatomopatologo, case manager) che valutano insieme i singoli casi delle donne affette da tumore al seno con un approccio condiviso e uniformità di trattamento tra tutti gli ospedali della provincia. Sono stati ridotti a dieci giorni i tempi di attesa tra la diagnosi e l’intervento chirurgico. E’ stato unificato a livello provinciale il Centro unico di prenotazione che, pur tra le difficoltà che permangono, è oggetto di un continuo e progressivo potenziamento che porterà, nell’arco di qualche mese, a disporre di decine di punti di accesso alle prenotazioni ambulatoriali da postazioni informatizzate presenti su tutto il territorio. Sono stati avviati interventi per la razionalizzazione e progressiva riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, attraverso l’introduzione dei codici di priorità. Per quanto riguarda l’Azienda nel suo complesso, l’elezione dei nuovi Comitati di Dipartimento e del Consiglio dei Sanitari, in corso proprio in questi giorni, testimonia che il lavoro di integrazione delle due ex aziende è ormai nella sua fase conclusiva. E’ stato risanato il bilancio aziendale, già in sostanziale pareggio dopo soli due anni. Sono stati avviati decine di nuovi concorsi per medici, tecnici, infermieri e altre figure e sono stati stabilizzate alcune centinaia di dipendenti.
“I problemi da affrontare e risolvere – conclude Zavattaro – sono certamente ancora tanti. Soprattutto, il lavoro fin qui fatto ha consentito un riassetto strutturale dei servizi. Ora è il momento di raccogliere i frutti in termini di qualità delle risposte sanitarie ai cittadini che, tuttavia, potrà realizzarsi solo con il concorso attivo e costruttivo di tutti gli attori del sistema”.