Atessa. Circa duecento lavoratori della Sevel hanno bloccato questa mattina una delle strade di accesso allo stabilimento della Fiat di Atessa. Una protesta che si è svolta in concomitanza con lo sciopero di un’ora per turno indetto negli stabilimenti della provincia di Chieti dalla Fiom-Cgil di Chieti, contro la riforma del lavoro varata dal Governo Monti.
Allo sciopero avrebbero aderito anche altre sigle sindacali. I lavoratori hanno bloccato le due estremità del viale che conduce ai cancelli di ingresso della Sevel, il più grande stabilimento d’Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri. “Altissima” secondo la Fiom l’adesione allo sciopero. Anche le altre sigle sindacali, esclusi i Cobas, avrebbero aderito allo sciopero senza partecipare alla manifestazione, presidiata dalle forze dell’ordine. I manifestanti hanno impedito ad alcuni autobus che trasportavano gli operai di raggiungere le piazzole di sosta, costringendoli a fermarsi a circa un chilometro dai cancelli di ingresso della Sevel.
Intanto, il giudice del lavoro del tribunale di Lanciano, Flavia Grilli, ha fissato per il 5 aprile prossimo l’udienza di comparizione di Fiom-Cgil Chieti e Sevel in merito al ricorso del sindacato dei metalmeccanici della Cgil sulla presunta condotta antisindacale dell’azienda del gruppo Fiat.
Il 5 marzo scorso la Fiom Chieti aveva depositato il ricorso contro la Sevel per aver “negato efficacia e legittimità delle 14 nomine Rsa Fiom nell’unità produttiva di Atessa”. Oggi il tribunale di Bologna ha accolto il ricorso della Fiom Bologna, dichiarando “l’antisindacalità del comportamento della società Magneti Marelli (gruppo Fiat), che avrebbe negato l’efficacia e legittimità delle nomine dei dirigenti della Rappresentanza sindacale aziendale Fiom e tutte le conseguenti prerogative sindacali derivanti da tali nomine e intima alla società convenuta di riconoscere i nominativi forniti da Fiom quali Rsa”.