Chieti. E’positivo il bilancio dell’attività svolta dalla Provincia di Chieti in attuazione del Piano Neve. Non sono mancate le criticità, che hanno portato alla chiusura di alcune strade, il più delle volte temporanea, per tutelare l’incolumità di automobilisti e viaggiatori e in zone del territorio notoriamente caratterizzate da violente e persistenti bufere.
E’ quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta questa mattina dal vicepresidente della Provincia e assessore alla Viabilità Antonio Tavani. Presenti il dirigente del Settore viabilità Carlo Cristini, il responsabile dei sei Distretti nei quali sono suddivisi i 1800 chilometri di strade provinciali, Pasqualino Scazzariello e i geometri responsabili dei singoli Distretti.
Nel Piano neve la Provincia ha impiegato 30 agenti coordinatori, 41 cantonieri e 32 mezzi propri. Le imprese affidatarie per lo sgombero della neve e lo spargimento di sale sono state 91 con 171 automezzi per un totale di 203 mezzi impiegati. La Provincia ha inoltre acquistato 39.320 quintali di sale spendendo 394,257,60 euro. Per lo sgombero della neve sono stati spesi 993.958,25 euro. Novantamila euro, inoltre, copriranno le 4506 ore di lavoro straordinario effettuato dal personale dell’Ente mentre ammontano a 40.000 euro le spese per l’acquisto di carburante extra. In totale la Provincia per il Piano neve ha speso 1.518.215,85 euro.
“Credo sia opportuno ribadire – ha dichiarato Tavani – che attuando il Piano neve in una situazione di emergenza come quella che abbiamo vissuto, la Provincia abbia attuato un vero e proprio Piano di protezione civile. Dunque ci aspettiamo che le ingenti spese che l’Ente ha sostenuto vengano rimborsate dalla Protezione civile regionale attraverso i fondi stanziati a tale riguardo dal Governo. Con l’occasione ringrazio la Regione perché ottenere il riconoscimento di una situazione di emergenza è stato un ottimo risultato. Al tempo ritengo auspicabile un intervento finanziario, da parte della Regione stessa, anche per i danni che la neve ha causato alle strade, danni consistenti che con l’arrivo della primavera saranno ancor più evidenti. Danni che la Provincia non è in grado di fronteggiare da sola”.