Omicidio De Meo: in appello confermata la condanna per i due rom

antonio_de_meoMartinsicuro. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato oggi le pene per i due giovani rom che il 10 agosto del 2009 a Villa Rosa di Martinsicuro aggredirono e poi uccisero Antonio De Meo, studente di 22 anni di Castel di Lama, che in estate lavorava come cameriere in un albergo della zona.

In primo grado, tenendo conto dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito abbreviato, E. G. di 15 anni e M.S. di 17 erano stati condannati dal Tribunale dei minori dell’Aquila a una pena di otto anni e un mese di carcere perché ritenuti colpevoli di omicidio preterintenzionale e ricettazione. Diversamente qualificato per entrambi il reato di danneggiamento seguito da incendio, che aveva comportato per E.G. una pena ulteriore di 15 giorni, non in continuazione, per aver incendiato il motorino, rubato, sul quale i due fuggirono dopo aver colpito mortalmente il giovane di Castel di Lama. Come già in primo grado, è stata respinta la richiesta della difesa di concessione ai due imputati del beneficio della messa alla prova, contro il quale si è strenuamente battuta la famiglia De Meo, assistita dall’avvocato Mauro Gionni. Il penalista e i familiari del ragazzo ucciso hanno commentato favorevolmente la sostanziale conferma della sentenza di primo grado.

 

 

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