Vasto. “Non posso accettare che passi l’idea che la Direzione aziendale non abbia a cuore i problemi dell’ospedale di Vasto, semplicemente perché non è vero, e sono venuto a dirlo di persona perché non è mia abitudine nascondermi, né sottrarmi al confronto. Che va mantenuto nello stretto ambito sanitario perché non voglio che sulle questioni di salute si giochino altre partite, politiche o di dinamiche interne ai partiti”.
Ha esordito così questa mattina il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, alla conferenza stampa convocata al “San Pio” per fare chiarezza sulla Radiologia e, in generale, sulle azioni messe in atto affinché il presidio possa svolgere come dovuto il proprio ruolo di DEA di I livello.
Nel corso dell’incontro, a cui hanno preso parte anche il Direttore f.f. della Radiologia, Giuseppe Palombo, il Direttore sanitario aziendale, Vincenzo Orsatti, e il coordinatore delle Direzioni mediche di presidio, Giuseppe Mariotti, sono stati protagonisti i numeri, riferiti sia all’organico sia all’attività. Posto che i documenti di programmazione regionale attribuiscono alla Radiologia di Vasto undici medici, compreso il responsabile, attualmente sono in servizio otto unità, di cui cinque con orario pieno e turnazione notturna e festiva, due esentati dal lavoro di notte e una con orario ridotto.
La Direzione Asl ha cercato di coprire i posti vacanti attingendo alla graduatoria formulata a seguito di un avviso per incarico a tempo determinato, ma ben 12 medici interpellati non hanno accettato. Allora si è cambiata strada ed è stato emanato un bando di mobilità interregionale che offre ai radiologi assunti a tempo indeterminato, e occupati in altre sedi, la possibilità di rientrare in Abruzzo e riavvicinarsi ai luoghi d’origine. Le domande possono essere presentate fino al prossimo 13 marzo.
Ma nonostante un organico sottodimensionato, la Radiologia “tiene” e resta a livelli alti di produzione: prendendo come campione il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 19 febbraio, nel 2016 sono state 7.699 le prestazioni eseguite, e 7.809 nel 2017. Per le mammografie, sempre riferite allo stesso periodo, il trend è stato analogo: se nel 2016 erano state 11 quelle “cliniche” (per le donne fino a 50 anni) e 382 per lo screening (riservato alla fascia d’età 50 – 69 anni), nel 2017 sono salite rispettivamente a 109 e 431. Numeri che, ha rivendicato con giusto orgoglio Palombo, non sono da meno di altre strutture che non hanno sofferenze di organico, anche riferiti al totale delle prestazioni che nel 2016 sono state 59.626.
“Abbiamo chiara la situazione degli organici di tutte le unità operative di questo ospedale – ha precisato Flacco -. Abbiamo appena assunto due medici in Chirurgia e altri due in Ginecologia, mentre per l’Urologia stiamo preparando un bando di concorso dopo che la procedura di mobilità non si è rivelata utile, poiché i candidati che hanno fatto domanda non sono stati stati ritenuti idonei allo svolgimento delle complesse attività svolte nell’unità operativa, che resta un nostro grande punto di forza”.
L’incontro con i giornalisti è stata anche l’occasione per dire una parola chiara sulla questione “scuola infermieri”, che per Flacco è stata mistificata al punto da trasformare un esempio di uso corretto delle risorse in una colpa, e pure grave: “Non esiste più quella che un tempo era gestita dalla Asl ed era chiamata Scuola infermieri – ha puntualizzato il manager -, che ha lasciato il posto al corso di laurea in Scienze infermieristiche, tenuto dall’Università. In virtù di un accordo tra la nostra Azienda e la d’Annunzio, una linea di attività si svolge a Vasto, ma è evidente che non possiamo farci carico delle spese di affitto, pari a circa 30 mila euro l’anno, per un corso che fa capo a un’altra istituzione. E’ nostro compito provvedere a quanto necessario per tutoraggio e tirocinio che si svolgono in ospedale, ma per null’altro. Per questa ragione ho investito il sindaco del problema, chiedendogli di trovare una sede a fronte di un interesse a conservare a Vasto il corso di studi. Mi sono assunto la responsabilità di mettere ordine in una vicenda rimasta per anni nell’ambiguità e ho fatto l’unica scelta possibile in termini di corretta gestione. Che io venga per questo vilipeso e offeso, è decisamente inaccettabile”.