Omicidio a Vasto: 43enne uccide la convivente a coltellate

polizia-scientificaVasto. È stata uccisa a coltellate dal convivente, questa mattina intorno alle 7, in un appartamento di via Pertini 12, in pieno centro a Vasto. Neila Bureikaite, 24enne di origine lituana, viveva con Matteo Pepe, 43enne, imprenditore edile.

Un delitto a sfondo passionale, pare sia questo il movente dell’omicidio avvenuto stamane a Vasto dove l’imprendiotre di Lucera ha ucciso a coltellate la convivente lituana, Neila Bureikaite. Tre fendenti alla schiena, inferti poco prima delle 8 con un affilato coltello da cucina. La lite, secondo la prima ricostruzione del fatto di sangue fatta dalla polizia, si è svolta nella camera da letto dell’appartamento al terzo piano di un edificio di via Pertini, il condominio Mininni, al civico 12. Al culmine di una discussione, non la prima dicono i vicini di casa, l’uomo avrebbe afferrato il coltello colpendo la donna. Tre ferite profonde, che hanno leso gli organi vitali, come accertato dalla ricognizione cadaverica eseguita dal dottor Pietro Falco.
Poco prima, al piano di sotto, i condomini avevano sentito distintamente il tonfo di un oggetto, un computer portatile, poi trovato dagli agenti per terra, scagliato non si sa se da lei o dal presunto omicida. A chiamare il 118 è stato lo stesso Pepe che, agli operatori del servizio d’emergenza non ha detto la verità: “Venite, mi sono fatto male col coltello”.
Una frase che ha insospettito il 118 che, sul posto, con l’ambulanza, ha inviato anche la polizia. Ad aprire la porta lo stesso Pepe il quale, giubbotto già addosso, avrebbe confidato subito agli agenti: “Ho fatto una stronzata”. A terra, poco distante dal corpo senza vita della giovane e bella lituana, in slip e felpa, c’era ancora il coltello da cucina sporco di sangue. Pepe, condotto in Procura a Vasto, è stato interrogato dal sostituto procuratore di Vasto, Enrica Medori, presente l’avvocato dell’uomo, Pasquale Morelli. Provato, Matteo Pepe ha dato la sua versione dei fatti, ora al vaglio del magistrato.
L’uomo ora è stato rinchiuso nel carcere a Vasto in attesa della convalida dell’arresto con l’accusa di omicidio volontario. Pepe, separato e padre di tre figli, nati dal precedente matrimonio con la figlia di un costruttore edile di Lucera, amava alla follia la sua Neila. Un rapporto all’apparenza felice, come testimoniano le foto della coppia sulla bacheca di facebook: lei alta, bellissima, capelli biondi, lui sorridente accanto a lei. Una relazione, pare, nata nel 2006 e andata consolidandosi a Vasto, dove la coppia viveva. Lei a casa, lui, imprenditore, a caccia di appalti edili. Durante una delle liti, nei mesi scorsi, era intervenuto il 113, ma, con la pace, non c’erano stati strascichi giudiziari. A Vasto in tanti ricordano la coppia, al bar “Mente Locale” di via Giulio Cesare o a passeggio per strada, lei sempre col fido yorkshire al guinzaglio. Il cagnolino, rimasto tutta la mattina sul balcone di casa, è stato affidato per il momento ad una famiglia del condominio Mininni. Il corpo della donna è all’obitorio dell’ospedale di Vasto, in attesa dell’autopsia, che si svolgerà probabilmente lunedì.

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