La Festa della Repubblica Italiana viene celebrata il 2 giugno a ricordo della nascita della Repubblica. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne, infatti, il referendum istituzionale indetto a suffragio universale con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.718.641 voti contro 10.718.502 l’Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati.
Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, anniversario della concessione dello Statuto Albertino.
Con la legge 5 marzo 1977, n.54, soprattutto a causa della congiuntura economica sfavorevole, la Festa della Repubblica fu spostata alla prima domenica di giugno. Solamente nel 2001 su impulso dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il secondo governo Amato, con la legge n. 336 del 20 novembre 2000, riportò le celebrazioni al 2 giugno che divenne nuovamente festivo. E oggi Google dedica uno splendido doodle con le frecce tricolore.
La parata. Nel giugno del 1948 per la prima volta Via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L’anno seguente, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.
Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
Alla parata militare e durante la deposizione della corona d’alloro presso il Milite Ignoto, prendono parte tutte le Forze Armate, tutte le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Nel 2005, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ordinò che defilassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma in rappresentanza di tutte le Polizie Locali d’Italia ed il personale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari dell’ONU, della NATO, dell’Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presentano una componente italiana.
Dalla sua istituzione sino alla sua temporanea abolizione, la parata militare poteva contare sulla sfilata di maggiore personale. Dopo la re-introduzione l’organico defilante fu ridotto notevolmente e nel 2006 venne praticamente eliminata la presenza di mezzi terrestri ed aerei per ragioni di bilancio.
La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.
La parata ha ogni anno una tematica differente e quella del 2011 non poteva non essere dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Questa mattina a Roma più di cinquemila militari, 460 civili per la Festa della Repubblica che, quest’anno, si celebra insieme ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Per 80 minuti, su Via dei Fori Imperiali sfilano 161 bandiere che rendono omaggio alla Storia d’Italia, al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e ai 31 capi di Stato convenuti a Roma per la ricorrenza. Il Capo dello Stato è stato applaudito al passaggio in rassegna del picchetto d’onore a Piazza Venezia.
La sfilata è stata aperta da un gruppo di cinque Tricolori che rappresentano l’evoluzione della bandiera nazionale nei 214 anni della sua storia. Di seguito, divisi in tre settori, 5.239 rappresentanti delle forze armate, 460 civili, 216 cavalli, 196 mezzi e 9 velivoli.
I tre settori, invece, sono a tema: il primo di rievocazione storica dal 1860 a oggi; il secondo è dedicato alle missioni internazionali in cui è impegnata l’Italia su mandato delle Nazioni Unite o nell’ambito dell’Unione Europea.
Il terzo, infine, ha messo in risalto le eccellenze del sistema difensivo nazionale con lo sfilamento di reparti di elite. La manifestazione si è chiusa con le tradizionali Frecce Tricolori.
Il messaggio del presidente del Consiglio regionale abruzzese. “La festa del 2 giugno è occasione per ricordare i valori fondamentali del nostro Stato e della nostra identità di cittadini. E’ la festa di noi italiani”.Questo il messaggio del presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano. “Tuttavia – aggiunge – l’impegno delle istituzioni locali, che noi rappresentiamo, deve continuare sempre ad ispirarsi a quei principi che uniscono le nostre comunità. Evitiamo pertanto divisioni o lacerazioni che ci fanno solo tornare indietro e smarrire il sentiero della coesione sociale. In occasione del 65esimo anniversario della nascita della Repubblica, il mio pensiero va soprattutto alle persone deboli, a coloro che non hanno il lavoro o lo hanno perso a causa della crisi economica; va soprattutto ai giovani che rappresentano il nostro futuro e per i quali occorre impegnarsi ancora di più per dare risposte sempre più efficaci e concrete. Per questo – prosegue Pagano – auspico il concorso di tutti affinché sia affermato e sostenuto quel principio di coesione sociale, fonte di unità e cooperazione tra i cittadini, che – conclude il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo – ha contraddistinto, con il referendum del 2 giugno 1946, la nascita della Repubblica italiana”.