Lanciano. Sono circa duemila i lavoratori giunti a Lanciano da tutta la provincia di Chieti per la manifestazione che la Cgil ha organizzato in occasione dello sciopero generale di oggi. Ad aprire il corteo, partito da piazza Sant’Antonio, le lavoratrici della Golden Lady di Gissi in cassa integrazione da due anni e “rassegnate” al trasferimento dell’attività aziendale in Serbia.
Nel corteo anche una bara portata a spalla per “la morte della grande amica Golden Lady in Val Sinello, la valle della morte. Hanno smontato le macchine acquistate con fondi regionali e le hanno portate un po’ in Serbia e un po’ a Basciano, in provincia di Teramo” racconta Graziella Marino, una delle lavoratrici della Golden Lady. “Purtroppo l’azienda è riuscita a dividerci ed ora siamo agli sgoccioli.
La Golden Lady, un’azienda il cui fatturato cresce dell’8 per cento quest’anno, lascia Gissi per andare in Serbia solo per fare più profitto”.
Il segretario della Cgil della provincia di Chieti, Michele Marchioli, esprime “soddisfazione per l’adesione allo sciopero generale che tocca punte del 40 per cento nelle filiali delle banche della provincia e arriva oltre il 50 per cento nelle fabbriche, così come molte scuole sono chiuse. I settori industria e servizi hanno risposto al nostro appello per difendere il lavoro, un diritto di tutti”.
Nel corteo ci sono anche i ricercatori del centro d’eccellenza di Procter&Gamble di Sambuceto, che protestano per la chiusura annunciata del centro nel giugno 2012, e gli operai delle fabbriche più grandi della provincia, dalla Sevel all’Honeywell. Sfilano nel corteo il senatore del Pd, Giovanni Legnini, il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico e il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci.
Sul palco del piazzale della stazione sale Angelo Di Santo, ricercatore del
Consorzio Mario Negri Sud, che lancia l’allarme circa il futuro del centro d’eccellenza per la ricerca farmacologica e biomedica di Santa Maria Imbaro. “Chiediamo più attenzione e solidarietà per un centro di ricerca di eccellenza che va incontro alla chiusura definitiva per mancanza di finanziamenti”. Il Cmns è un centro di ricerca farmacologica e biomedica senza scopo di lucro costituito nel 1980 dalla Provincia di Chieti e dall’Istituto Mario Negri di Milano. Dal 2002 è entrata nel Consorzio anche la Regione Abruzzo.
“Per 5 mesi, 121 dipendenti, 65 borsisti e 36 co.co.co del Consorzio sono stati senza stipendio “spiega Di Santo “ci hanno pagato due mensilità cinque giorni fa, ora mancano marzo, aprile e la tredicesima dello scorso anno. La Provincia di Chieti ha ceduto l’immobile di Santa Maria Imbaro lo scorso 28 aprile per permettere al Consorzio di chiedere finanziamenti per coprire il debito, che è di circa 2 milioni di euro. Il problema è che con questi piccoli finanziamenti non è possibile programmare il futuro del Consorzio, che, stando così le cose, va incontro alla chiusura. Aspettiamo anni prima che progetti finanziati, conclusi e consegnati vengano pagati, stiamo parlando di milioni di euro che mancano a tutti, perché il nostro lavoro è produrre idee da mettere a disposizione di tutti”.
Quel che emerge, comunque, è che questa è una regione che soffre la mancanza o la precarietà del lavoro. “Stanno male i lavoratori, le lavoratrici, i pensionati: ma quelli che stanno peggio sono i giovani perché questo Paese sta rubando loro il futuro”. A dirlo è il segretario generale della Cgil-Filt, Franco Nasso, che con il suo intervento ha chiuso la manifestazione. “Dopo 3 anni di governo Berlusconi abbiamo un Paese più povero, l’economia è senza prospettive di crescita, la disoccupazione è aumentata, i lavoratori pagano più tasse e sono aumentate le diseguaglianze”.
Prima di lui, sono saliti sul palco Graziella Marino, lavoratrice in cassa integrazione della Golden Lady di Gissi, che ha ricordato “come togliere lavoro significhi togliere dignità a una persona”, degli operai della Isri di Atessa, di alcuni studenti delle scuole superiori di Lanciano, dei ricercatori della Procter&Gamble di Sambuceto e della rappresentante del comitato refendario ‘2 Si’ per l’Acqua Bene Comune’, Ines Palena.