Chieti. Un impegno per dare ai cinque ospedali della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti un’identità forte, così da costruire un’offerta di qualità adeguata ai nuovi bisogni di salute e di elevata specializzazione. E’ questa la posizione espressa dal management dell’Azienda Sanitaria nel corso dell’incontro con i componenti della Commissione Sanità della Provincia – presieduta da Mario Di Paolo – promosso per fare il punto sulla riorganizzazione della sanità nel territorio del Chietino.
“E’ stata l’occasione per conoscere i progetti che riguardano il nostro territorio e che dovranno necessariamente coniugare la domanda di assistenza con la programmazione regionale – ha spiegato il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio –. Abbiamo avuto un confronto costruttivo con la Direzione Aziendale della Asl, che ha espresso chiarezza negli obiettivi e nella strategia, finalizzati a realizzare un sistema della salute moderno ed efficiente caratterizzato da forte integrazione tra le strutture ospedaliere. Abbiamo inoltre strappato all’Asl un impegno importante ovvero che il nuovo Atto Aziendale sarà oggetto di confronto presso la Provincia nel suo ruolo di ente che raccoglie direttamente le istanze dei cittadini dell’intero territorio. Personalmente ho inoltre auspicato che sulla Sanità ci sia un confronto sereno, senza ipocrisie e senza demagogia. La posta in palio, cioè la salute dei cittadini, è troppo alta e ai cittadini abbiamo il dovere di garantire Servizi all’altezza ma anche dire loro come stanno le cose”.
Il Direttore generale della Asl Francesco Zavattaro è stato chiaro sulla necessità di puntare su un’organizzazione a rete degli ospedali per acuti, tutti con pari dignità nella diversità dei ruoli e delle specializzazioni: “Il nostro – ha detto il manager – è un progetto ambizioso, perché mira a rendere l’assistenza in questa territorio pari a quella prestata nelle regioni virtuose, e che rappresentano pertanto un modello di efficienza a cui ispirarsi. Per questa ragione è assolutamente necessario modificare l’attuale assetto che configura l’esistenza di una rete uniforme e indistinta, dove tutti fanno un po’ di tutto, che non tutela realmente nessuno, per approdare a un modello di specializzazione caratterizzato dalla concentrazione delle attività, così da garantire numeri e pratica che fanno la forza di una struttura, offrendo una risposta di qualità all’utenza”.