Paglieta. Un intero territorio e tre sindaci solidarizzano con Silvia Ferrante, 37 anni, di Paglieta che ha ricevuto dalla Terna Group 24 diverse citazioni civili per danni pari a 16 milioni di euro per le manifestazioni di protesta contro la presa in possesso dei terreni dove si sta realizzando l’elettrodotto Villanova-Gissi, da 380 kw.
Oggi gremita conferenza stampa della Ferrante a Lanciano appoggiata anche dai sindaci di Lanciano, Mario pupillo, di Paglieta, Nicola Scaricaciottoli, e di Castel Frentano, Gabriele D’Angelo. Terna, patrocinata dall’avvocato Giulia Bongiorno, oltre a denunce penali contro i sit in messi in atto dai proprietari dei terreni interessati e i cittadini attivisti, ha citato in giudizio civile una cinquantina di persone. La Ferrante è la sola ad aver avuto 24 citazioni tra i 630 mila e 900 mila euro l’una.
“Mi aspettavo qualche denuncia – dice la donna – ma non certo 24 e per una cifra di tale portata. E’ un atto forte contro una cittadina che vuole difendere il diritto alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente e territorio. Un pilone di Terna è a 80 metri dall’abitazione dei miei genitori e dove abito con mio marito e mio figlio di 5 anni, dopo essere rientrata da Roma proprio per poter vivere nella regione Verde d’ Europa.
Quello di Terna è un forte atto intimidatorio contro chi legittimamente e autodeterminazione vuole decidere del proprio futuro”. Anche i tre sindaci si sono opposti all’elettrodotto e hanno fatto ricorsi, di cui tre ancora pendenti.
Pupillo ha definito le denunce di Terna “un atto di arroganza per una battaglia contro un’infrastruttura, con procedure non concordate, che riteniamo inutile. Porteremo avanti questa battaglia e saremo al fianco di Silvia Ferrante”. Stigmatizzato anche lo scarso interesse della politica regionale e la mancata concertazione in merito alla realizzazione dell’opera’.
Legambiente e WWF: ‘La Terna si fermi, è una barbarie verso una mamma’
Legambiente e WWF chiedono a Terna, la quale dichiara che “competenza, professionalità e senso dell’etica sono il miglior biglietto da visita all’interno e all’esterno dell’azienda”, di fermarsi rispetto ai ventiquattro atti di citazioni e alla richiesta di 16 milioni di euro di danno a carico di Silvia Ferrante.
La storia di questa madre, una attivista che si è opposta ai tralicci che Terna sta realizzando per l’elettrodotto Villanova-Gissi, non può in alcun modo rappresentare il triste epilogo di un dramma tutto abruzzese che racconta dell’incapacità generale di ragionare e costruire un percorso di partecipazione intorno ad opere definite “strategiche”.
Un atto così forte contro una cittadina che vuole difendere il diritto alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, nonché la sua casa, appare come un palese atto intimidatorio che non può essere tollerato.
“Dopo tanto chiasso che nascondeva anche accordi con i comuni firmati da tempo e proprietari che si sono accodati a mere offerte di denaro, con una politica presente solo nelle piazze e soggetti estemporanei che hanno cavalcato la protesta, oggi ci troviamo di fronte ad un dramma che non può e non deve consumarsi a danno di chi ha protestato legittimamente – dichiarano Giuseppe Di Marco, Legambiente e Luciano Di Tizio, WWF – Terna deve fare un deciso passo indietro e la politica tutta deve intervenire seriamente per dimostrare una volta per tutte che l’Abruzzo non è la terra di nessuno.”