Bari. Sono 127 gli indagati a giudizio dalla Procura di Bari accusati di aver truccato i test di ingresso delle facoltà a numero chiuso di Medicina ed Odontoiatria di Bari, Foggia, Ancona e Chieti. Una vera e propria “organizzazione criminale”, come l’ha definita il pm Francesca Romana Pirrelli, che si occupava di fornire le risposte esatte dei test sotto accusa.
Tra loro, studenti genitori e docenti. A capo del “sistema” Marcantonio Pollice, 69 anni, biologo ed ex professore di liceo in pensione. Ma insieme a lui anche la moglie Paola Favaretto e il figlio odontoiatra Giulio, il direttore della cattedra di odontoiatria di Ancona Maurizio Procaccini, il tecnico informatico Francesco Avellis e il ginecologo Giuseppe Varcaccio Garofalo.
I soggetti coinvolti avrebbero allestito due centrali operative: da qui partivano le risposte ai quesiti ministeriali per le prove del 4 e 5 settembre 2007. Gli studenti scrivevano le domande e, dopo l’elaborazione nelle sedi allestite per l’occasione, ricevevano le risposte tramite sms. I genitori sarebbero coinvolti con il ruolo di intermediari con le centrali operative.
Marcantonio Pollice sarebbe già finito in carcere per questo, più precisamente nel settembre del 2008, quando fu accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa pluriaggravata. Ma la misura fu poi revocata dopo una settimana.