Ascoli (4-3-2-1): Lanni; Laverone, Brosco, Valentini, Rubin; Troiano (55’ Casarini), Addae, Cavion; Ciciretti (87′ Padella), Ninkovic; Ardemagni (72’ Rosseti). In panchina: Milinkovic Savic, D’Elia, Frattesi, Ganz, Quaranta, Andreoni, Baldini, Iniguez, Chajia, Coly. Allenatore: Vincenzo Vivarini
Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Scognamiglio, Gravillon, Del Grosso (85’ Bellini); Bruno, Crecco (84′ Monachello), Memushaj; Marras (71’ Capone), Mancuso, Sottil, In panchina: Kastrati, Perrotta, Ciofani, Pinto, Elisabetta, Kanoutè, Antonucci, Bellini, Monachello. Allenatore: Giuseppe Pillon.
Reti: 35’ Mancuso (rig), 41’ Ninkovic (rig), 82’ Ciciretti (rig)
Arbitro: Aleandro Di Paolo di Avezzano (Capaldo-Mokhtar/Maranesi)
Ammoniti: Troiano, Laverone
Sentitissimo derby al Del Duca, ma il Pescara ha la zona play off come motivazione principale per vincere in casa dell’Ascoli. Pillon senza Brugman, sceglie Sottil con Marras e Mancuso per offendere Vivarini, a caccia di salvezza, risponde con Ardemagni trascinatore dell’attacco.
La tensione è equilibrata per gran parte del primo tempo. Al 9’ Addae gira una botta dai 15 metri che si alza impazzita sopra la traversa: forse è una deviazione a salvare Fiorillo. Al 24’ Ardemagni tenta la rovesciata, riesce nell’acrobazia ma il tiro è flebile e Fiorillo non deve faticare. Risponde Mancuso al 27’ con un radente da fuori che sfila sul fondo, senza impensierire Lanni. Il Pescara resta lì davanti, Sottil giostra bene e guadagna un bel piazzato alla mezzora: Memushaj cerca la trasformazione a girare e manca il bersaglio di un nulla, con Lanni già superato in tuffo. La crescita del Delfino si fa lampante ed è ancora Sottil, in ripartenza, ad entrare dalla sinistra dell’area in dribbling, costringendo Cavion a sgambettarlo, dopo averlo messo a sedere, ed è calcio di rigore: va Mancuso sul dischetto al 35’ e non sbaglia, nonostante l’intuizione di Lanni. 0-1. Le proteste per la decisione arbitrale alzano le proteste ascolane, che vengono ripagati con la stessa moneta al 40’: filtrante di Ciciretti per Ardemagni sul limite piccolo, Gravillon entra con la gamba tesa sulla palla ma il corpo travolge l’attaccante che cade, ed è nuovamente penalty. Calcia Ninkovic e pareggia con il destro all’angolino basso a sinistra. 1-1 che chiude il primo tempo.
La ripresa si apre con Ninkovic ancora protagonista, audace a cercare il destro a giro dai 18 metri: superato Fiorillo ma non la traversa. I bianconeri sembrano rientrati in campo con piglio più aggressivo e al 55’ Scognamiglio risulta decisivo nel chiudere il passaggio di Rubin nella zona più calda dell’area. Fiorillo deve salvarsi da solo al 59’, quando Ardemagni spara in corsa sul tracciante chilometrico di Ninkovic, la distanza è cortissima ma il portiere riesce a tuffarsi per smanacciare all’incrocio dei pali. La ripartenza marchigiana diventa un ritornello e Scognamiglio deve immolarsi nuovamente in tackle per murare la conclusione di Ciciretti, scappato su un errore grossolano di Gravillon. Del Grosso deve fare altrettanto, al 65’, su Addè, e Cavion si permette la sforbiciata al 70’, Terza occasione in 3 minuti: Rubin serpenteggia dalla sinistra e mette dentro, Ninkovic si infila senza ostacoli e devia secco da 5 metri, la botta è sicura ma sfila accanto al palo pericolosamente. Pillon la vede buia e cerca soluzione con Capone per Marras, ma l’Ascoli rimane in cattedra: fiammata di Ciciretti all’80, una freccia dal vertice destro che scavalca la traversa di mezzo metro. Sempre Ciciretti, all’82’ cerca di entrare in palleggio, Memushaj lo contrasta ma tocca la palla con il braccio e c’è il terzo rigore. Va proprio Ciciretti alla battuta, Fiorillo indovina l’angolo ma non arriva a coprire la base del palo ed è 2-1. Il tecnico pescarese le tenta tutte con Monachello e Bellini per Del Grosso e Crecco. Il forcing finale biancazzurro vede Mancuso svettare di testa nel mucchio al 93′ e incornare di potenza ma mancare la porta di un nulla. Ultima chance svanita: il derby va all’Ascoli.
Partito bene, poi rimontato nel risultato e nel gioco dagli avversari, il Pescara è andato a fiammate, troppo brevi per contrastare i padroni di casa quando hanno attaccato a raffica. Un nuovo stop, dopo l’exploit con il Palermo, che allontanano sempre più la promozione diretta e complicano il piazzamento per un agevole piazzamento nei play-off.