Il principio di incendio ha provocato un denso fumo nell’edificio, tanto che agenti della Volante e Vigili del fuoco hanno dovuto far uscire le sei famiglie residenti. È stato lo stesso autore del gesto a chiamare i Vigili del fuoco, per poi presentarsi in Questura dove ha detto che voleva costituirsi.
Nella giornata di venerdì aveva contattato telefonicamente l’avvocato all’ora di pranzo per un incontro, dichiarando di essere perseguitato da dei presunti ‘agenti segreti’. Il suo legale che lo segue in diversi processi, due a Teramo e altrettanti in altre città, ha cercato di tranquillizzarlo rinviando l’appuntamento alla settimana prossima perché in quel momento si trovava fuori Teramo.
L’uomo però si trovava appostato fuori dallo studio e ha scoperto l’avvocato che con lo scooter si era recato velocemente in studio per prendere alcuni documenti dimenticati all’interno. Da lì la decisione di vendicarsi della ‘bugia’ raccontata al telefono.
Sempre nella giornata di venerdì, l’uomo aveva tentato di entrare in tribunale, forse per avvicinare il giudice che lo aveva condannato per un reato di qualche tempo fa, ma gli era stato negato l’ingresso e quindi aveva strappato la bandiera italiana.
Motivo per il quale era stato denunciato per vilipendio alla bandiera. Nel pomeriggio era stato ricoverato in Psichiatria, per essersi denudato e aver minacciato gesti autolesionistici davanti alla questura di Teramo.
Dall’ospedale si è allontanato in nottata, per compiere il gesto di questa mattina. Il magistrato ha deciso per l’applicazione di un trattamento sanitario obbligatorio, oltre alla denuncia per incendio doloso.