Amatrice. È di almeno 120 morti il bilancio del sisma di magnitudo 6 che alle 3,36 della scorsa notte ha scosso il centro Italia, devastando una serie di centri tra Lazio, Umbria e Marche.
TERREMOTO AMATRICE FOTO-VIDEO DAI CROLLI AI SOCCORSI: IL RIEPILOGO DELLA GIORNATA
Il numero lo ha fornito il premier Matteo Renzi, ma il bilancio potrebbe ancora aumentare. Sono migliaia gli sfollati mentre si continua a scavare nei centri colpiti, ancora al centro di uno sciame sismico come conferma l’Ingv. La situazione sismica nella zona del terremoto infatti “continua ad essere di forte attivita con molte repliche che si susseguono nell’area”.
Le scosse sono state avvertite anche a molti chilometri di distanza, fino a Roma e Napoli. La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico. Violente scosse di terremoto sono state registrate anche stasera in alcune località delle Marche. Una devastazione “peggiore di quella dell’Aquila, mai vista una cosa così”, è stata la reazione dei soccorritori. Imprecisato il numero dei dispersi. Tra le vittime ci sono molti bambini.
Delle 120 vittime, 86 sono nel versante laziale, 34 in quello marchigiano, “ma è possibile che il numero cresca”, ha avvertito il premier Matteo Renzi. Sono 1500 gli sfollati solo nelle Marche. Fra gli altri, non ce l’hanno fatta un piccolo di 4 anni di Amatrice, deceduto in ospedale ed una bimba di 18 mesi sorpresa mentre dormiva, nella casa delle vacanze in cui si trovava con i genitori ad Arquata del Tronto. La mamma, originaria dell’Aquila, era scampata nel 2009 al sisma ed aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza.
Ad Amatrice si soffre anche per la tragedia di due gemelli di 7 anni, Simone e Andrea Serafini, entrambi morti. Si sono salvati invece, ad Arquata del Tronto, due fratellini di 4 e 6 anni che la nonna ha nascosto sotto il letto; il nonno è morto. Ad Amatrice è crollato lo storico Hotel Roma famoso, nel centro storico della cittadina reatina, che ospitava 70 persone, finora le salme rinvenute sono due. E’ fortunatamente estratto vivo, ad Accumoli, nel reatino, un 43ennee romano rimasto per molte ore incastrato con le gambe e parte del corpo tra le macerie.
Renzi, è arrivato nel pomeriggio nei luoghi colpiti, “non lasceremo nessuno da solo”, ha detto, annunciando lo stato di emergenza e provvedimenti già da domani in Consiglio dei ministri e ringraziando chi da stanotte “scava a mani nude: il lavoro continua, la priorità è scavare. Sono state scritte pagine di solidarietà e commoventi”. La macchina delle operazioni si è mossa da tutta Italia, c’è stata qualche polemica iniziale sul ritardo nei soccorsi, poi rientrata. Sono 700 i vigili del fuoco al lavoro nell’area del cratere.
Timori per il patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo, ma nessun danno. “Qui non c’è più niente. Solo macerie. E’ impressionante. Sembra un bombardamento”, ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, giunta a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno.
Il Pontefice ha rimandato la sua catechesi del mercoledì, per recitare con i fedeli, in via del tutto eccezionale, una parte del Rosario. A Roma è rientrato dalla Sicilia il presidente Mattarella, a lui in una telefonata il presidente Usa Obama ha offerto ‘aiuto e assistenza’. Stessa offerta anche da parte del Segretario di Stato Kerry al ministro degli Esteri Gentiloni. Oggi e domani bandiere a mezz’asta in segno di lutto sugli edifici pubblici.
Sisma: Uffici speciali pronti ad azione
I due uffici speciali per la ricostruzione, dell’Aquila (Usra) e dei comuni del cratere (Usrc) hanno comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che il proprio personale, formato in questi anni, è a disposizione per le necessità che si dovessero creare alla luce del tragico terremoto. “È una tragedia per le nostre regioni limitrofe – spiega il responsabile dell’Usrc, Paolo Esposito – esprimiamo un sentimento di solidarietà e vicinanza per popolazioni che stanno provando le stesse sofferenze. Sembra di rivedere le stesse immagini. Siamo pronti con una macchina avviata e concreta a dare una mano per alleviare i gravi disagi”. Sul modello di ricostruzione entrato a regime nel cratere del sisma del 6 aprile 2009 perfezionato della governance controllata dalla struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si sono concentrate le attenzioni di realtà pubbliche sia nazionali che estere. Ora si attende una risposta della struttura di missione.
Sassuolo chiede 1′ silenzio per il sisma
Il Sassuolo ha chiesto ufficialmente ai vertici dell’Uefa di poter osservare un minuto di silenzio in occasione della partita di Belgrado contro la Stella Rossa, per ricordare le vittime del sisma che in queste ore ha colpito il centro Italia.
Di Francesco, che vive a Pescara, ha seguito con particolare trasporto emotivo questa vicenda. “Per tutto il giorno – ha detto il tecnico – ho seguito i vari Tg alla tv sperando che il numero delle vittime di fermasse. Io sono di quelle parti e sento vicina questa tragedia. Ci sono altri giocatori come Magnanelli e Falcinelli che hanno origini nel centro Italia e sono molto turbati. Nel nostro piccolo vorremmo dedicare la vittoria alla gente che soffre, alla famiglie coinvolte in questa tragedia. Abbiamo chiesto di osservare un minuto di silenzio, speriamo che l’Uefa ce lo conceda”.
MIGRANTI AIUTANO VITTIME SISMA
Una ventina di richiedenti asilo residenti nelle Marche, prevalentemente nordafricani, hanno chiesto di aiutare la protezione civile nei soccorsi alle vittime del sisma. Anche i 75 richiedenti di Gioiosa Ionica (in provincia di Reggio Calabria), avendo difficoltà organizzare la partenza, per aiutare hanno donato il pocket money, ossia la somma garantita loro per le spese personali.