Questa mattina il sindaco di Silvi, Andrea Scordella, ha proceduto, con proprio decreto, alla revoca delle nomine degli assessori della giunta comunale e delle relative deleghe.
“E’ un provvedimento – ha detto il sindaco Scordella – che ho adottato a garanzia della coesione e della unitarietà dell’azione della maggioranza che amministra Silvi con il preciso obiettivo di perseguire il programma politico e di rilanciare l’azione politico-amministrativa nell’esclusivo interesse pubblico, a favore della cittadinanza e nel rispetto del buon andamento e della imparzialità della pubblica amministrazione. Si tratta – ha dichiarato il sindaco Scordella – di una decisione che fa seguito al Patto per Silvi 2028 sottoscritto da tre partiti, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e dal nuovo gruppo consigliare “Vivere Silvi”. Premetto – ha aggiunto il sindaco Scordella – che la mia decisione non ha nulla di personale e sanzionatorio verso alcuno degli ex assessori”.
E ancora: “Assicuro la cittadinanza che non esiste una crisi amministrativa, come si evidenzia nel Patto per Silvi 2028 dove è definito con chiarezza che l’obiettivo dell’impegno dei sottoscrittori non è solo quello di portare a regolare compimento positivamente l’attuale consiliatura, ma anche quello di proiettare la nostra coalizione al successivo quinquennio 2023/2028 per realizzare tutte le opere strategiche, grandi e piccole, per le quali abbiamo posto già le basi in termini di pianificazione, progettazione e di ricerca delle fonti di finanziamento. La primavera del 2018, all’indomani del successo elettorale della coalizione di centrodestra – ha ricordato il sindaco Scordella – presentammo alla città un programma politico con il quale ci impegnammo ad iniziare un’opera di radicale trasformazione del modo di amministrare per ricostruire l’immagine di Silvi attraverso la realizzazione di opere e strutture pubbliche capaci di elevare il tono della vita cittadina fino a portarla su standard qualitativi di livello, degni del nome e della tradizione della nostra città. Dopo tre anni e quattro mesi, connotati da circostanze e da accadimenti del tutto straordinari sotto il profilo sanitario e della sicurezza pubblica – ha aggiunto Andrea Scordella – ho ritenuto opportuno fare con tutti i partners politici un’attenta riflessione sulla gestione amministrativa sin qui portata avanti, evidenziandone i risultati positivi e le criticità, di varia natura, che hanno, talora, rallentato la nostra azione. Per fare questo, com’è prassi consolidata, ho ritenuto politically correct azzerare la giunta per consentire ai partiti di analizzare la situazione attuale e guardare verso il futuro senza condizionamenti di sorta, tenendo conto, oltretutto, che c’è anche la richiesta di un assessorato da parte del gruppo consigliare formatosi di recente. Una volta completata questa verifica rimetteremo la palla al centro, pronti a riprendere la partita con determinazione, rinnovato impegno e con il giusto entusiasmo”.
I tempi che lo statuto comunale impone per ricostituire l’organo collegiale disciolto sono piuttosto stretti.
L’articolo 33, infatti, stabilisce che la giunta deve essere ricomposta entro quindici giorni dal suo scioglimento.