La scuola riapre lunedì 10 gennaio.
Mario Draghi tira dritto: nonostante lo scontro tra 2000 presidi, amministratori locali, il governatore della Campania De Luca e il governo, ribadisce che “se fosse necessario le scuole saranno le ultime ad essere chiuse” come aveva dichiarato al momento del suo insediamento.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto “la nostra intenzione è di procedere con quelli che sono i calendari già definiti. Al momento nessun Paese europeo ha previsto la chiusura delle scuole”.
E per la Dad? Sempre il ministro ha chiarito che “le lezioni a distanza possono scattare solo in situazioni eccezionali, ma un ricorso massiccio, anche alla luce dell’importante vaccinazione, sarebbe un grave errore”.
Il decreto emanato il 5 gennaio prevede nuove regole per arginare i contagi nelle classi e che, a seconda del grado di istruzione, introducono misure diverse per studenti vaccinati e non vaccinati.
Le vere differenze sono previste per gli studenti di scuole medie e superiori, visto che nella fascia di età 12-19 anni circa i tre quarti degli studenti hanno completato il ciclo vaccinale primario (2 dosi di vaccino).
Per consentire agli studenti in autosorveglianza di effettuare i test (presso farmacie o laboratori convenzionati) il governo ha stanziato 92 milioni di euro.
I presidi prevedono che il protocollo avrà difficile attuazione, mentre i governatori stanno emanando ordinanze per far slittare la riapertura di qualche settimana (ordinanze dichiarate improprie e che verranno impugnate dal governo: dopo la decisione della Campania di ritardare le lezioni in presenza, in Sicilia Musumeci ha scelto di allungare le vacanze di tre giorni. Il governatore del Veneto Zaia si appella al Comitato tecnico scientifico “affinché si esprima sulle regole per il ritorno in classe”.
La curva, in Italia, è in crescita da 11 settimane e i presidenti di Regione temono che quella della scuola possa essere una “falsa ripartenza” come dichiarato da Zaia.
È attesa per lunedì 10 gennaio la conferenza stampa del premier Draghi che riferirà sull’ultimo decreto Covid, che contiene anche le misure per la scuola.