Scuola, è allarme lavoro. Buco insegnanti fino al 10 dicembre: che succede

Tra poco inizierà il nuovo anno scolastico ma a causa di alcune problematiche burocratiche è caos nell’assegnazione degli insegnanti.

Tra pochissimo tempo la scuola riaprirà le porte a docenti e studenti, ma sembra che quest’anno l’avvio sarà molto complicato e che le problematiche in essere si prolungheranno anche ad autunno inoltrato. La questione più urgente è legata in particolar modo agli incarichi di supplenza, che al momento non sono neanche lontanamente definiti.

Scuola allarme mancanza insegnanti
L’anno scolastico 2024-2025 sta per iniziare “senza insegnanti” – Abruzzo.cityrumors.it

La “colpa” è da attribuirsi in parte anche alle disposizioni previste nel decreto legge 71/2024, che vanno ad accumularsi ad altre incongruenze determinate dai concorsi pubblici effettuati nel 2020.

Una situazione generica, che va da Nord a Sud, e che fa presagire un anno scolastico come minimo burrascoso; a farne le spese, purtroppo, saranno in primis gli studenti perché vedranno negarsi la continuità formativa, ma anche i supplenti che dovranno giocoforza organizzarsi per gli eventuali spostamenti ad anno scolastico già iniziato.

Caos insegnanti, perché a scuola non si avrà una situazione normale fino a dicembre

Il problema che sta alla base dell’anno scolastico 2024-2025 è inerente soprattutto all’assegnazione delle supplenze, in netto ritardo rispetto ai tempi stretti da qui all’inizio delle lezioni. Tutto deriva dal fatto che sono ancora in corso gli esami da parte delle commissioni per i soggetti che hanno partecipato ai concorsi. In più, la Legge sopra citata 71/2024 prevede che le assunzioni dei supplenti potranno essere effettuate anche dopo il 31 agosto e fino al 10 dicembre 2024.

perché a scuola non si avrà una situazione normale fino a dicembre
Scuola, rischio caos insegnanti almeno fino a dicembre – Abruzzo.cityrumors.it

Questo significa, ovviamente, che per 4 mesi le classi non avranno la certezza di chi effettuerà le lezioni di supplenza, e nemmeno chi ha superato le prove sa quando e se sarà chiamato a espletare il suo dovere. Da una parte la flessibilità delle assegnazioni agli incarichi facilita tutti coloro che hanno partecipato ai concorsi, ma le ripercussioni non saranno di poco conto. Anche perché saranno i dirigenti scolastici a dover scegliere i docenti da chiamare, in base alle graduatorie disponibili.

E proprio nelle graduatorie rischia di inserirsi un ulteriore caos, perché ai concorsi sono stati ammessi anche gli aspiranti che avevano ottenuto un minor numero di crediti rispetto a quelli previsti (cioè 60); si rischia di non avere una graduatoria equa e poi i soggetti in questi casi non potranno ottenere contratti a tempo indeterminato fino a che non avranno ottenuto l’abilitazione.

La speranza è, come spesso fortunatamente accade, che la professionalità di insegnanti e dirigenti superi le incongruenze dovute ai “pasticci burocratici” in atto, e soprattutto che gli studenti non si trovino ad affrontare difficoltà nel seguire il percorso didattico, a maggior ragione se l’anno 2024-2025 è deputato al superamento degli esami di Maturità.

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