Ieri la stampa locale ha pubblicato la notizia dello scoppio del caso “Palacus” dove da ieri decine di atleti, soprattutto studenti universitari e, tra questi, anche campioni del basket e del calcio a 5, sono senza doccia calda e riscaldamento.
Tutto ciò a causa del fatto che l’azienda che fornisce il gas all’impianto sportivo che si trova all’interno del campus universitario ha interrotto l’erogazione per morosità. Ma a non pagare la bolletta, questa volta, non è il Cus, poiché sulla base di una delibera di alcuni anni fa, l’onere delle spese per la fornitura di gas spetta infatti all’Ateneo.
Inoltre, si dava la notizia, oggi smentita dallo stesso titolare della ditta teatina fornitrice del gas e della luce, che invece era stato scongiurato all’ultim’ora il taglio della fornitura elettrica alle altre due grandi strutture sportive, Colle dell’Ara e Santa Filomena, gestite interamente dal Centro Universitario Sportivo.
Infatti, contattato telefonicamente l’imprenditore teatino fornitore del gas e della luce ai Palazzetti di Colle dell’Ara e di Santa Filomena ci ha fatto sapere piuttosto arrabbiato che ha provveduto a staccare la fornitura dell’energia elettrica ai due impianti sportivi e che sta provvedendo in queste ore a staccare anche la fornitura di gas.
Ovviamente, mentre il distacco della fornitura del gas porta immediate conseguenze, quella dell’energia elettrica è più graduale con alcuni giorni in cui si riduce soltanto la potenza dell’energia prima che avvenga il distacco definitivo.
L’imprenditore teatino si è lamentato del fatto che in 10 mesi di fornitura di energia elettrica con 20 fatture emesse ( una per ogni mese per ciascuno dei due palazzetti), non ha avuto pressoché nessuna fattura pagata e che vanta un credito nei confronti del Cus di oltre 80 mila euro. Soldi che la ditta del gas e della luce ha dovuto comunque pagare al suo fornitore senza ricevere alcun corrispettivo da parte del Cus.
Ora, il titolare della ditta che fornisce il gas e la luce ai due palazzetti si chiede: Quando e chi mi pagherà gli arretrati delle forniture del gas e della luce dei due palazzetti gestiti dal Cus?
Questa è l’ennesima tegola che cade e getta fango sull’Università “G.D’Annunzio” e in particolar modo sul Cus, dopo che i guai erano iniziati nello scorso novembre quando la Guardia di Finanza ha iniziato delle indagini per accertare la liceità delle attività inerenti ai rapporti tra l’Ateneo e il Cus, che negli ultimi anni ha gestito diversi milioni di euro. Diversi esposti alla Procura della Repubblica, anche anonimi, avrebbero dato avvio all’indagine per accertare se vi sia stato sperpero di denaro nelle attività connesse fra il Cus e l’Università.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it