Il ponte di ‘Coletti’ a Chieti Scalo

chieti_ponte_di_colettiChieti. Nella zona industriale  e commerciale di Chieti Scalo, la parte bassa della città di Chieti, c’è un ponte che collega Via “Marino Turchi” con Via “Papa Leone XIII”, Via “U. Frasca” cioè per intenderci l’area dove si trovano tra i tanti gli impianti industriali della “Mokambo”, della “Dayco” e il Centro “Dama”.

Questo ponte negli anni passati è stato chiuso per lavori poiché non era agibile ed è stato rifatto grazie all’intervento dell’amministrazione provinciale “Coletti”. Non ci sarebbe nulla di strano, considerato che uno dei compiti della Provincia è la manutenzione delle strade, ma questo ponte, come si evince anche dalle immagini, nonostante i lavori di rifacimento, presenta ancora delle problematiche che mettono in seria difficoltà l’incolumità dei veicoli che ci transitano sopra. Infatti, come segnalatoci dai lavoratori che ogni mattina lo attraversano per andare in fabbrica e negli uffici,  il ponte presenta un forte avvallamento in prossimità del punto di congiunzione  con la formazione di un dosso artificiale molto alto che crea pericoli per la stabilità e per gli ammortizzatori dei veicoli. La problematica è indicata anche da un cartello di pericolo generico e da un segnale di limite di velocità. Ma, non si riesce  proprio a capire come si sia potuto inaugurare un ponte che presenta ancora tali problematiche strutturali che  di fatto  non sono mai state risolte: sembrerebbe come se fosse incurvata la struttura del ponte.Per rendersi conto del tenore del problema di viabilità, provate ad immaginare cosa accade quando transita un veicolo pesante, ossia un camion o un autoarticolato sulla struttura. Pertanto, i lavoratori della zona che transitano ogni mattina sulla struttura, vorrebbero sapere dai responsabili dell’ Ufficio Tecnico della Provincia di Chieti se erano già a conoscenza del problema e cosa intendono fare per risolverlo e spiegarci come mai sia rimasta, nonostante i lavori effettuati, questa problematica.

Segnalazione tratta da www.censorinoteatino.blogspot.it

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