Teramo. Sandro Mariani torna a sollecitare il Governatore Marsilio sulla vicenda della Banca Popolare di Bari.
E lo fa dopo aver appreso che l’assessore alle attività produttive, Mauro Febbo, ha istituito un tavolo permanente sulla crisi, disattendendo però un preciso indirizzo emerso in commissione. Ed è lo stesso consigliere di Abruzzo in Comune a ricordare il passaggio.
“Lo scorso 17 dicembre”, ricorda Mariani, “la prima Commissione consiliare ha approvato all’unanimità la risoluzione a mia firma “Iniziative volte alla tutela degli standard occupazionali della Banca Popolare di Bari in Abruzzo e alla salvaguardia dei risparmiatori del medesimo istituto e del tessuto socio economico abruzzese”, nella quale si impegna il Presidente della Giunta regionale ad intraprendere un percorso di confronto e dialogo con i Commissari della Banca d’Italia e ad istituire un tavolo di monitoraggio regionale con la partecipazione dei Parlamentari eletti in Abruzzo, i Capigruppo consiliari della regione, il Presidente Anci Abruzzo e le rappresentanze sindacali regionali.
Marsilio evidentemente non ha recepito l’unanime richiesta proveniente dai consiglieri, lasciando all’iniziativa di un singolo assessore un tema così delicato, quale è quello della crisi della Popolare di Bari. Dal canto suo l’assessore Febbo che, dalla nota inviata alla stampa, sembra riprendere i contenuti della risoluzione, istituisce un tavolo “senza sedie” convocando solamente i rappresentanti sindacali di categoria del settore bancario.
Febbo disattende completamente le indicazioni circa i soggetti da coinvolgere e invoca contemporaneamente “un fronte comune regionale in grado di coinvolgere anche i rappresentanti Parlamentari eletti in Abruzzo”.
Vista l’importanza della posta in gioco e le legittime aspettative di lavoratori, risparmiatori e cittadini, spero vivamente che il Presidente della Regione voglia sanare la situazione, assumendo un impegno in prima persona e convocando, già dal prossimo incontro del tavolo di confronto, tutti i soggetti indicati all’unanimità dal Consiglio regionale”.