Pescara. Il gruppo Pd Regionale intende soprattutto richiamare l’attenzione sulla distribuzione dei presidi a Pescara.
Le lunghe code all’esterno del Covid Hospital durante la pandemia avevano suscitato, come ricorderete, proteste e indignazione, un chiaro esempio di come la gestione e l’assistenza dei pazienti diabetici fossero inadeguate. Oggi, sebbene le file siano meno estenuanti, non è cambiato granché. Ogni 45/60 giorni, da ogni parte della Provincia (compresi i Comuni montani), le persone affette da diabete sono costrette a macinare chilometri per recarsi negli unici tre centri adibiti alla distribuzione dei presidi – Pescara (via Rieti), l’ospedale di Popoli o Penne – e ritirare quindi aghi e siringhe per insulina, lancette pungidito, glucometro e strisce reattive per glicemia.
Abruzzo, Calabria e Molise sono le uniche Regioni a non prevedere per l’utenza l’erogazione dei dispositivi medici tramite le farmacie o addirittura la spedizione a casa con Poste. Una lacuna che finisce per aggravare la situazione dei malati e pesare economicamente sulle famiglie, specie nell’ultimo anno, in cui l’aumento del costo del carburante è stato vertiginoso. A luglio 2020 alcuni articoli di stampa davano ormai per prossima la soluzione. Da allora sono trascorsi tre anni e si continua a far passare come imminente l’adozione della senz’altro più ortodossa distribuzione in DPC.
L’ultimo annuncio a mezzo stampa dell’Assessore Verì risale a due giorni fa. Tuttavia la Delibera n. 8 del 17 gennaio 2023 testimonia, semmai, che la Regione Abruzzo è totalmente in bambola. Il provvedimento infatti inizia con un preciso richiamo dell’AIFA: in base al documento di Monitoraggio sulla spesa farmaceutica del 2021 – da notare che l’andamento del 2022 è identico – la Regione Abruzzo non ha rispettato né il tetto di spesa convenzionata né quello per gli acquisti diretti (che ricomprende anche la DPC), facendo rilevare uno scostamento di 87,5 milioni di euro. Una pessima gestione della spesa farmaceutica che ci auguriamo non vada ulteriormente a discapito dei pazienti diabetici. Vale la pena altresì precisare che della distribuzione in DPC dei presidi diabetici si fa menzione solo in relazione all’attivazione di un nuovo Tavolo Negoziale, dimostrando che fino ad oggi nessuno se ne è occupato.
I ritardi di questa giunta non riguardano tuttavia solo la distribuzione dei presidi.
Noi chiediamo urgentemente una riunione con la Commissione Diabete, con tutti i referenti presenti e con le Direzioni Sanitarie. Istituita con DGR n. 63 del 3 febbraio 2020 al fine di un supporto permanente a causa delle criticità rilevate, non si riunisce dal periodo pre-pandemico, mentre tra i compiti cui è preposta figura proprio il monitoraggio sulla corretta erogazione dell’assistenza ai pazienti diabetici, adulti e pediatrici.
Un altro problema riguarda la cronica carenza di personale in tutte le diabetologie della regione – figurarsi che in alcuni presidi ospedalieri manca persino il medico -. In netto contrasto con la legge 115/87, la norma specifica per la prevenzione e la cura del diabete, e con quanto previsto nel 2016 dalla Commissione Diabete con la sottoscrizione del PDTA Diabete (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che stabiliva un team diabetologico dedicato per garantire un’assistenza omogenea su tutto il territorio. Dopo 7 anni nessuno è riuscito ad applicare questo strumento fondamentale. Per di più, quasi ovunque mancano psicologi, dietisti e podologi, figure essenziali per supportare il paziente rispettivamente nel percorso di malattia, nella corretta alimentazione e nella prevenzione della complicanza del “piede diabetico”.
Per quanto concerne la diabetologia di Pescara, che giorni fa ha festeggiato i 30 anni di attività, continuiamo ad essere profondamente scettici sulla scelta di trasferirla all’esterno dell’ospedale. Innanzitutto perché il distretto di via Rieti presenta enormi problemi a livello di parcheggio, e i diabetici non sempre sono in grado di deambulare. In aggiunta, la sala al secondo piano dove si distribuiscono i presidi ha dimensioni ridotte, e permane il fattore critico dell’accoglienza promiscua di chi deve ritirare i dispositivi e chi deve fare la fila al CUP. Ma soprattutto perché un paziente diabetico che si reca al Pronto Soccorso ha bisogno della consulenza di un diabetologo dell’ospedale, che viene sostituito nei casi meno gravi da un internista, mentre in quelli più gravi il paziente viene dirottato in via Rieti.
Altra criticità segnalata nell’interpellanza del 2021 dei consiglieri Blasioli e Paolucci e ad oggi ignorata è la diabetologia pediatrica dell’Ospedale di Chieti, dove attualmente opera un solo medico senza infermiere dedicato, e sarebbero necessari, oltre al personale infermieristico, una psicologa, un medico aggiuntivo e un dietista. Mentre la prospettata nuova dislocazione degli spazi che risolve un problema da noi evidenziato, non è funzionale appieno perché gli spazi non sono stati ancora assegnati.
“In Abruzzo 200 Comuni su 300 sono situati nelle aree interne, risultano dunque evidenti i disagi per le migliaia di pazienti diabetici costretti a raggiungere i pochi centri di distribuzione individuati, con tutti i problemi di viabilità connessi – afferma il Consigliere Dino Pepe -. Abbiamo presentato due interpellanze che non hanno ottenuto risposta, rivelando l’assenza di una qualsivoglia politica regionale per le persone affette da questa patologia”.
“Come sottolineato da Aifa, la spesa per i farmaci aumenta in modo spropositato. E per giunta questo incremento non si traduce in una distribuzione più efficiente, dato che i pazienti continuano ad essere esposti a disfunzionalità significative. Insomma, un fallimento su tutta la linea”, riassume il Consigliere Silvio Paolucci.