Il coordinatore regionale Abruzzo e Molise della FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – Gianni Di Francesco, avanza delle osservazioni in merito alla bozza di regolamento del Parco Nazionale del Gran Sasso. In particolare, quello che il coordinatore ”contesta” è il divieto all’uso delle biciclette a pedalata assistita nei sentieri del Parco.
“Le biciclette a pedalata assistita, per definizione del Codice della Strada, sono dotate di motore di piccola potenza che ha esclusivamente funzioni di supporto alla pedalata, non potendo, in alcun modo, avere funzionamento autonomo. Tale veicolo”, specifica Di Francesco, “non va quindi confuso con quelli dotati di un motore elettrico che entra in funzione in modo completamente indipendente dalla pedalata (detti anche S-Pedelec). Questi veicoli sono dotati di un acceleratore che determina il moto del mezzo e presentano delle caratteristiche più vicine ad un ciclomotore elettrico piuttosto che ad una bicicletta e come ciclomotore sono definiti dal codice della strada, con tutti gli obblighi che ne derivano (assicurazione, immatricolazione, targa e casco). Al contrario la bici elettrica a pedalata assistita (o Pedelec) è dotata di un motore elettrico che entra in funzione solo in relazione alla pedalata. È il moto delle gambe a determinare lo spostamento del mezzo, mentre il motore si limita alla funzione di accompagnare il ciclista ottimizzando le energie”. Pertanto, “la limitazione di circolazione alle biciclette a pedalata assistita, che il Codice della Strada assimila ai velocipedi ad esclusiva pedalata muscolare, non ha senso in quanto l’ausilio del motorino elettrico è attivato esclusivamente dalla pedalata”.
Quello che quindi la FIAB chiede all’Ente Parco, con spirito di collaborazione e avendo sempre ben presente la missione prioritaria di conservazione e tutela della natura, è di “eliminare la distinzione tra bicicletta a pedalata muscolare e bicicletta a pedalata assistita, facendo esclusivo riferimento alla definizione del Codice della Strada, eliminando anche il divieto della bicicletta a pedalata assistita in contesti dove è ammessa la sola bicicletta a pedalata muscolare”.
Con l’occasione, il coordinatore regionale di FIAB chiede l’individuazione, in collaborazione con gli Enti competenti, “di appositi percorsi ed aree per attività ciclistica escursionistica e sportiva (i cosiddetti bike park), in modo da disciplinare ulteriormente l’utilizzo della bicicletta anche per iniziative sportive ed attività sportive di gruppo ed individuali. Si segnala, inoltre, che la Regione Abruzzo ha recentemente istituito la figura dell’accompagnatore cicloturistico, soggetto appositamente formato con apposito corso ed iscritto ad uno specifico albo. Sarebbe opportuno individuare, nel regolamento, anche tale figura tra quelle abilitate all’accompagnamento dei turisti in bicicletta, anche a seguito di protocolli di intesa tra Regione ed Ente Parco onde inserire, tra le attività formative, lezioni specifiche sull’attività in aree protette e/o tramite attivazione di specifico ulteriore corso formativo da effettuare a cura e/o sotto il coordinamento dell’Ente Parco stesso”.