“Nel documento si leggono passaggi inequivocabili. Riportiamo testualmente: Infiltrazione dai giunti strutturali tra le calotte della galleria per semplice infiltrazione o depressione. Come si evince anche dalle foto allegate, il giunto tecnico realizzato con vari materiali è ormai quasi completamente deteriorato. In molti punti non è ormai più presente. Questa situazione mette in collegamento diretto la sede stradale con l’acquifero inferiore, creando problemi e infiltrazioni di gas di scarico e/o altre sostanze o materiali; Presenza di fuliggine all’interno dei camini di discesa e collegamento tra strada e acquifero a quota inferiore. Durante i sopralluoghi si è evidenziata la presenza di fuliggine all’interno dei pozzetti di collegamento e nell’acquifero inferiore, dovuta a infiltrazione di gas di scarico e/o liquidi e/o altri materiali, dalla galleria autostradale. Considerato che detti giunti sono in “collegamento“ tra gallerie autostradali e l’acquifero inferiore di raccolta delle acque, che per la conformazione delle gallerie stesse, nonché per la presenza dei ventilatori, si ritiene di poter ipotizzare che parte dell’aria presente all’interno della galleria autostradale, contenete presumibilmente anche i gas di scarico dei veicoli, si infiltri nell’acquifero inferiore”.
Prosegue la Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso, dicendo che “Inoltre la necessità di tali lavori è nota da tempo e certo non si può accampare la scusa dell’imprevedibilità di una condizione certamente vergognosa. Infine, rispetto ai rischi per la pubblica incolumità di una situazione che sussiste probabilmente da decenni, rilevati genericamente dal Commissario – che pure non ha alcuna competenza sanitaria – SOA e Martello hanno fatto notare che finora né la Magistratura con un sequestro né altri soggetti, come Sindaco e Prefetto, hanno emanato quelle misure cautelari che sarebbero obbligatorie in caso di presenza di un pericolo concreto e immediato e che potrebbero forse permettere di operare extra ordinem.
Hanno quindi invitato il Commissario, se a conoscenza di questioni sanitarie finora non adeguatamente esaminate, di farle presenti, anche tecnicamente, ai soggetti che hanno il potere di ordinare la deroga alle norme comunitarie e alla Magistratura, evitando note generiche su questioni delicatissime che attengono alla salute dei cittadini, alla tutela dell’ambiente e anche all’ordine pubblico. Altrimenti si fa solo confusione su un tema assai delicato come quello della potabilità dell’acqua.