“Domani ascolteremo la voce dei ristoratori abruzzesi che, senza alcun dubbio, sono tra le categorie più pesantemente penalizzate dal lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19.
Ma i passi da compiere nell’immediato sono già chiari, ovvero dobbiamo avere contezza puntuale dell’entità dei ristori annunciati dallo Stato e, se le risorse previste dovessero essere insufficienti, la Regione Abruzzo dovrà muoversi su due assi paralleli: da un lato dovremo aprire una battaglia su scala nazionale per pretendere il rifinanziamento del fondo; dall’altro lato dovremo intervenire con una nuova manovra finanziaria per individuare risorse a fondo perduto da destinare a chi opera nella ristorazione e ai lavoratori del mondo dello spettacolo.
Ed è questa la posizione che porteremo al Tavolo d’incontro con le Associazioni di categoria”. Lo hanno annunciato il consigliere regionale Guerino Testa e il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in vista dell’incontro domani alle 11 con il Presidente del Consorzio Qualità Abruzzo Sandro Ferretti, e il Presidente dell’Associazione ARIA Valerio Di Mattia, le due organizzazioni cui aderiscono alcuni dei maggiori chef stellati d’Abruzzo, che nei giorni scorsi hanno lanciato un appello alle Istituzioni regionali.
“La situazione è grave e non c’è alcun dubbio sul fatto che il comparto della ristorazione sia quello che esce con le ossa rotta dalla crisi economica generata dalla pandemia sanitaria – hanno sottolineato il consigliere Testa e il Presidente Sospiri -. Parliamo degli unici imprenditori che non hanno potuto lavorare veramente un solo giorno dall’esplosione della seconda ondata del Covid, e che hanno dovuto cercare di restare a galla semplicemente puntando sull’asporto o sulla consegna a domicilio. Ma è evidente che tale éscamotage non si adatta a ogni tipo di ristorazione, perché se la pizza da asporto è già una consuetudine nelle abitudini alimentari dei cittadini, non è pensabile portare a domicilio una cucina più ricercata, raffinata, gourmet, che è una delle frontiere e volano del turismo abruzzese, specie nei piccoli borghi dove si punta su una cucina più ricercata e specifica.
Parliamo di un mondo che va sostenuto perché l’Abruzzo non può permettersi di veder cancellata una fetta strategica della propria economia, in una regione che conta Istituti Alberghieri per l’alta formazione nel settore dell’accoglienza, della ricettività e della ristorazione, e che sforna talenti famosi in tutto il mondo, in un comparto che dà occupazione a centinaia di giovani, madri e padri di famiglia. La Regione Abruzzo – hanno aggiunto il consigliere Testa e il Presidente Sospiri – è pronta a fare, come sempre, la propria parte. Domani, venerdì 8 gennaio, partiremo ascoltando le Associazioni del comparto gastronomico, che sicuramente ci forniranno i dati più aggiornati inerenti la crisi del settore, numeri che sono importanti per capire l’entità del problema e valutarne l’esatta portata. Compito
della Regione Abruzzo sarà ora innanzitutto ottenere rapidamente la contezza millesimale dei ristori che lo Stato ha esattamente stanziato per sostenere il settore. Ma, se quei ristori dovessero profilarsi come insufficienti, apriremo innanzitutto una battaglia nazionale per difendere le ragioni dell’Abruzzo, chiedendo al Governatore Marsilio di farsi capofila di tutte le altre regioni italiane di una protesta formale all’interno della Conferenza Stato-Regioni aprendo una vertenza con il Governo.
Nel frattempo comunque dovremo individuare un nuovo blocco del Fondo perduto da destinare a ristoratori e lavoratori del mondo dello spettacolo”.