Il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd Dino Pepe ritorna sull’argomento del Calendario Venatorio 2021 varato dalla Giunta Regionale che disciplina l’attività cinofila e venatoria per l’intero anno, denunciando altre gravi ripercussioni già all’indomani della sua attuazione.
“Le previste preaperture del 11 e 12 infatti sono piovute a ciel sereno il giorno prima (il 10 settembre) all’insaputa dei cacciatori e degli organi di vigilanza, provocando solo danni” stigmatizza Dino Pepe. “Innanzitutto nella nostra regione è risaputo che le specie cacciabili dal 1 settembre (corvidi e merlo) non sono specie faunistiche oggetto di caccia, per cui resta l’eufemistico dubbio si sia trattato di una sorta di “liberi tutti” che, di fatto, ha consentito solo a “pochi intimi” di andare col fucile nella confusione generale e inducendo, magari, anche qualcuno in peccati di bracconaggio…”. “Inoltre – prosegue Pepe – l’attività cinofila che la legge prevede della durata di un mese e che precede l’apertura è stata quasi completamente soppressa.
Il documento infatti ha previsto l’addestramento dei cani a partire dall’11 settembre, ma di fatto considerando che l’11 e il 12 c’è stata la preapertura ai corvidi e il 19 si è riaperta la caccia in forma vagante al merlo (una pantomima indicibile), praticamente le attività cinofile sono durate appena 4 giornate (13, 14, 16 e 17 settembre). Ora l’addestramento cani è definitivamente soppresso perché il calendario vieta l’addestramento durante le giornate di caccia (altra paradossale norma del calendario regionale) e da domenica 19 settembre scorso si è riaperta di fatto la caccia nelle cinque giornate settimanali”. “Infine – conclude il Vice Capogruppo Regionale del Pd – sabato 25 e domenica 26 settembre sono previste due giornate di preapertura alla quaglia, ma non è dato ancora sapere, leggendo il calendario sia nella parte dedicata alle aperture che nell’apposita sezione sull’utilizzo dei cani, se l’impiego dei cani sia consentito o meno.
A questo va aggiunto che diverse previsioni del Calendario sono ambigue e incoerenti rispetto all’intero Piano Faunistico approvato dal Consiglio Regionale. E’ sotto gli occhi di tutti come l’attuale Giunta Regionale, parimenti a altri settori, stia gestendo l’attività venatoria nella più totale confusione e improvvisazione, deliberando ancora una volta un Calendario Venatorio che tra disinformazione, norme incomplete e fuorvianti, rende difficile il compito di chi vuole rispettare le leggi e di chi ha il dovere di farle rispettare”.