Pescara. La procura di Pescara ha iscritto sul registro degli indagati l’ex presidente della Regione Abruzzo Giani Chiodi, l’ex assessore alla sanità Lanfranco Venturoni e l’ex sub commissario alla sanità regionale Giovanna Baraldi per violenza privata, abuso e falso, in merito ad una inchiesta relativa ai tetti di spesa e agli accreditamenti sulla sanità privata.
L’inchiesta è relativa al braccio di ferro che ci fu nel 2010 con le cliniche private e la guerra per i famigerati tetti di spesa. Agli indagati, ci sono anche due tecnici dell’Agenas, i pubblici ministeri Di Florio e Bellelli contestano i reati di falso, violenza privata e abuso. Chiodi e’ coinvolto nella sua qualita’ di commissario ad acta per la sanita’ in piano di rientro.
Il primo a difendere gli indagati è l’ex assessore della Giunta Chiodi, oggi consigliere regionale per Forza Italia, Mauro Febbo:”Quando ci insediamo in Regione”, scrive in una nota, ” nel gennaio del 2009, ci trovammo di fronte una situazione a dir poco drammatica: non solo il Bilancio regionale non era in ordine ma riscontrammo gravi problemi soprattutto sul sistema sanitario; in particolare, tutto quello che ruotava intorno alla sanita’ privata era una vera e propria giungla (per usare un eufemismo). Di fronte a questo scenario era palesemente chiaro di come proprio la sanita’ privata incidesse all’interno della struttura politico-amministrativa dell’Esecutivo regionale e ne determinasse le scelte. La Delibera di Giunta dell’aprile 2008 che fissava i tetti di spesa della Sanita’ privata non fu mai pubblicata sul Bura e per questo non divenne mai efficace. E’ bene precisare che su questa vicenda, da noi denunciata a piu’ riprese, non abbiamo mai avuto risposte ne’ saputo nulla”. “Capisco che – aggiunge il capogruppo di Forza Italia – intorno alla Sanita’ e all’azione di governo portata avanti in questi anni ci possano essere stati a piu’ riprese confronti serrati, spesso duri, in quanto si andavano a toccare interessi, peraltro economici, consolidati negli anni, comunque restiamo oltremodo colpiti da quest’ultima inchiesta. Ribadendo il massimo rispetto per la Magistratura e attendendo che si faccia piena luce sulla vicenda, siamo piu’ che convinti dell’onesta’ e della correttezza con le quali hanno operato Gianni Chiodi, Lanfranco Venturoni e Giovanna Baraldi. Siamo certi che verra’ dimostrata la loro assoluta estraneita’ ai fatti e soprattutto si confermera’ come la Giunta Chiodi abbia sempre lavorato nel massimo rispetto della Legge e soprattutto nell’interesse dei cittadini abruzzesi, portando avanti la propria azione di risanamento, resa ancor piu’ difficile in quanto ‘contrastata dalle lobby’, con trasparenza e integrita’”.
CHIODI: DIFESO INTERESSI CITTADINI
‘Sono esterrefatto e dispiaciuto. Ricordo che fu una trattativa difficile e di fondamentale importanza per le sorti del sistema sanitario regionale e per la sua moralizzazione. Del risultato ne hanno beneficiato i cittadini. In Abruzzo accadeva sempre il contrario”. Lo scrive in una nota Gianni Chiodi in merito alla notizia della sua iscrizione sul registro degli indagati per presunte pressioni nelle trattative per i tetti di spesa sanitari con le cliniche private. ”Studierò le carte che ancora non ho, resta oltre a tanta amarezza, l’orgoglio di aver difeso gli interessi generali”, chiude Chiodi.
FORZA ITALIA: SOLO OSTRUZIONISMO A LOBBIES
“Appare sorprendente, e nel merito stupisce, come la battaglia portata avanti dal Presidente Chiodi per il risanamento del debito sanitario della Regione Abruzzo che ha previsto, per la prima volta, l’introduzione di regole certe nella gestione dei rapporti tra sanita’ privata e pubblica, come, ad esempio, i tetti di spesa e i contratti con gli operatori sanitari privati, sia sfociata addirittura in una inchiesta giudiziaria” Lo afferma una nota di Forza Italia Abruzzo. “Vogliamo ribadire che l’unica attivita’ di ‘ostruzionismo’ che la maggioranza di centrodestra ha portato avanti con determinazione – conclude la nota di Forza Italia – e’ stata contro le ‘lobbies del potere’, che si annidano nel sistema sanitario, e contro gli sprechi di denaro pubblico”.