Pescara. Si è conclusa la campagna di monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico che l’ARTA ha effettuato nelle scuole d’infanzia abruzzesi, dalla quale fortunatamente non risultano radiazioni nocive nei quasi duecento siti scolastici esaminati.
Più precisamente, l’indagine ha interessato tra giugno 2013 e gennaio 2014 i 17 comuni della regione con popolazione superiore ai 15mila abitanti.
I tecnici dei quattro Distretti provinciali hanno eseguito 518 misurazioni in 196 istituti d’infanzia, compresi gli asili nido, scelti casualmente per un fornire un campione rappresentativo utile ad assicurare un valido screening conoscitivo.
La campagna, fortemente voluta dalla Direzione dell’ARTA, è stata riproposta tra le attività strategiche dell’anno in corso con una maggiore capillarità.
Nella provincia di Pescara il monitoraggio ha interessato il 40% delle scuole (30 sulle 75 di Pescara, Montesilvano e Spoltore), nel Teramano il 64% (31 sulle 48 di Giulianova, Martinsicuro, Roseto degli Abruzzi, Silvi e Teramo), nel Chietino il 46% (46 sulle 99 di Chieti, Francavilla, Lanciano, Ortona, San Salvo e Vasto) e nel territorio aquilano l’83% (50 sulle 60 di Avezzano, L’Aquila e Sulmona). Il Distretto provinciale di L’Aquila ha allargato il campione anche a 29 scuole primarie degli stessi comuni, il 90% delle 32 presenti.
Tutti i valori massimi di campo elettrico riscontrati per ciascuna scuola sono al di sotto dei 6 volt per metro, ossia del “Valore di attenzione” e dell’Obiettivo di qualità indicati dalla Legge quadro nazionale 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 08/07/2003.
In particolare, nelle province di Chieti e Teramo il 100% del campione di scuole monitorate ha valori di campo elettrico inferiori a 0,3 volt per metro, che è il limite rilevabile dalla sensibilità strumentale; nel Pescarese risulta sotto questo valore il 97% degli edifici scolastici esaminati, con un solo picco prossimo ai 2 volt per metro (inferiore ai citati limiti di legge) misurato all’interno della scuola materna “L. Lionni” di via Largo della Chiesa in località San Silvestro, dove è ubicato un importante sito tecnologico per le trasmissioni radiotelevisive; infine, nella provincia di L’Aquila il 78% dei plessi scolastici oggetto d’indagine presenta valori sotto la soglia di sensibilità strumentale, con valori massimi di campo elettrico pari a circa 1 volt per metro (inferiori comunque ai limiti di legge menzionati) rinvenuti all’Istituto “G. Mazzini – E. Fermi” di Avezzano, in via Saragat e nella scuola d’infanzia “C. Collodi” in via Aldo Moro a L’Aquila.
Come precisa la stessa Arta in una nota, il Valore di Attenzione e l’Obiettivo di Qualità di 6 volt per metro fissati dalla normativa italiana sono ritenuti tra quelli più cautelativi del mondo in quanto nella loro determinazione si è osservato per la prima volta in materia il “principio di precauzione”: anche in assenza di qualsiasi prova documentale di nocività per l’esposizione a determinate dosi di radiazioni non ionizzanti, per la tutela della salute umana si fa riferimento al valore limite associato al massimo possibile della cautela.