Milano. Da oggi in prefettura a Milano, dove Ettore Troilo lavorò dal gennaio del ’46 al novembre del ’47 da prefetto “politico”, non di carriera, nominato dal Comitato di liberazione nazionale, c’è una lapide a ricordare la sua figura.
Per scoprirla sono andati a Milano anche i componenti della Brigata partigiana Maiella che Troilo guidò.
Alla cerimonia uno dei figli di Troilo, Nicola, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e il sottosegretario all’Economia e Finanze, Giovanni Legnini.?
“Oggi è una bella giornata – ha dichiarato Legnini – e lo dico da abruzzese ma anche da italiano. Ci ritroviamo qui, a ricordare il Prefetto, in una data che coincide con diverse ricorrenze: 40 anni dalla morte, ma anche 70 anni dall’inizio della Resistenza, di cui lui fu uno dei protagonisti, nel Centenario della Celebrazione della Prima Guerra mondiale alla quale Ettore Troilo partecipò da patriota e combattente, e proprio oggi, 10 giugno, nel 90° dell’uccisione di Giacomo Matteotti, con il quale Ettore Troilo collaborò e la cui morte mosse ulteriormente la sua spinta all’impegno”.
“Troilo è stato uno dei protagonisti della vita cittadina negli anni drammatici alla fine della Seconda Guerra Mondiale – ha detto il sindaco Pisapia – un uomo dalle forti convinzioni ideali e morali, ma soprattutto un cittadino esemplare che seppe contribuire, con il proprio lavoro e la propria integrità, alla rinascita di un comune senso civico e di una rinnovata convivenza civile. Il suo impegno per la nostra città fu sempre assiduo e generoso”.