Pescara. Il direttivo regionale di Scelta Civica Abruzzo ha approvato ieri all’unanimità il documento politico con cui si ribadisce la linea politica di appoggio al lavoro e al ruolo svolto finora nel movimento dal Senatore Mario Monti e allo stesso tempo si sancisce la necessità di chiudere consensualmente il rapporto elettorale aperto con l’Udc attraverso la separazione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato.
Il direttivo si è riunito a Pescara nella nuova sede regionale che si trova in via Firenze 5 (angolo con via Venezia) e che sarà presto inaugurata con una presentazione pubblica: alla riunione hanno partecipato i candidati alla Camera e al Senato di Scelta Civica in Abruzzo alle ultime elezioni politiche insieme ai coordinatori provinciali, ai coordinatori regionali Sergio Della Rocca e Nicoletta Verì e al deputato di Scelta Civica per l’Italia Giulio Sottanelli.Il documento approvato dal direttivo regionale arriva in vista della prossima assemblea nazionale di Scelta Civica che si terrà il 15 e 16 novembre a Roma e durante la quale verrà discussa la delibera approvata dal direttivo nazionale lo scorso 22 ottobre all’indomani delle dimissioni di Mario Monti dalla Presidenza. Il direttivo di Scelta Civica Abruzzo ha voluto appoggiare tale linea con un proprio documento che “auspica un ripensamento rispetto alla decisione presa da parte del Senatore Mario Monti” e “accoglie il suo invito a ritrovare unità di intenti intorno ad una linea politica chiara e coerente con le ragioni della nascita del partito”. “Il progetto politico di Scelta Civica nato meno di un anno fa è riuscito infatti ad ottenere i voti di tre milioni di italiani soprattutto grazie al lavoro svolto dal Senatore Mario Monti e alla sua difficile opera di ricostruzione della credibilità delle Istituzioni nel nostro Paese” si legge nel documento “per tale ragione Scelta Civica deve riaffermare con forza la sua presenza riformatrice continuando il lavoro di radicamento sul territorio e di promozione di un’agenda di riforme che abbia come obiettivo la modernizzazione del Paese”.“Sia a livello nazionale che sul territorio” conclude il documento “è necessario prendere atto del fatto che siano venuti meno i presupposti che avevano dato vita al patto elettorale di alleanza con l’Udc in quanto i suo alti esponenti hanno manifestato da tempo l’intenzione di costruire un progetto politico diverso da quello di Scelta Civica, una linea che a livello nazionale dovrebbe concretizzarsi con la separazione consensuale dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e che ha già prodotto fratture e incomprensioni sul territorio”.