Assergi. Un marchio per i prodotti agroalimentari del Parco Gran Sasso e Monti della Laga. La notizia è stata anticipata dal Direttore dell’Ente, Marcello Maranella, nel corso del convegno “Un marchio per riconoscere e comunicare la qualità delle produzioni agroalimentari delle aree protette”, organizzato nell’ambito del Salone dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia che si è tenuto all’Aquila ai primi di maggio.
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, acquisito il parere positivo del Ministero dell’Ambiente, ha ripreso le attività relative al “Regolamento per la concessione del nome e del logo del Parco alle produzioni agroalimentari”. Il regolamento incentiva e sostiene il settore agroalimentare, dando definitivamente avvio al “Sistema di valorizzazione dei Prodotti Agroalimentari di qualità del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.
L’ambizioso progetto mira alla più efficace valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità tramite il coinvolgimento attivo di quelle aziende, operanti all’interno dell’area protetta, che possiedano requisiti di compatibilità ambientale ma, soprattutto, di rispondenza alle Linee Guida redatte dai tecnici dell’Ente. Più in particolare, il Parco potrà concedere, ai sensi dall’articolo 14 della Legge Quadro 394/91 e a mezzo di specifiche convenzioni, l’uso del proprio nome e del proprio emblema a prodotti locali che presentino determinati requisiti specifici, come ad esempio l’utilizzo esclusivo di materie prime provenienti dal territorio, ma anche requisiti di miglioramento, ovvero azioni volte al risparmio idrico o alla conservazione della biodiversità, comunque finalizzate alla sostenibilità ambientale, in accordo con le finalità istitutive dell’area protetta.
“Il sostegno ed il costante confronto con gli operatori del settore agroalimentare – dichiara Maranella – rappresentano un punto di forza del Parco: un Ente consapevole del ruolo che tali operatori hanno nel presidiare e manutenere il territorio, laddove l’abbandono delle terre e delle pratiche agricole è causa di degrado ambientale e paesaggistico”.
Il via libera al Marchio inaugura una nuova stagione per il settore agroalimentare dell’area protetta, le cui buone pratiche, integrate da attività artigianali, ricettive e di servizi, potranno contribuire al recupero ed alla rivitalizzazione di molte aree marginali, con azioni vòlte ad incentivare ogni possibile soluzione per realizzare una fruttuosa sinergia tra le attività agro-silvo-pastorali e la tutela dell’ambiente.