Pescara. “Mai l’Abruzzo è stato in avanzo di bilancio e mai si è avvicinato così tanto ai livelli essenziali di assistenza richiesti dal Ministero della Salute”. Così ha dichiarato il Commissario ad acta della sanità Gianni Chiodi dopo il percorso virtuoso di gestione sanitaria che ha portato il Tavolo di monitoraggio del 4 aprile a certificare un avanzo di 60.986.000 di euro ed un utile di 5 milioni.
Sulla base di questi risultati il Presidente ha reso noto di aver avanzato allo stesso Tavolo governativo la richiesta di riduzione delle tasse, dopo l’inasprimento subito nel 2007, per effetto del Piano di rientro. Il Commissario ad acta della Sanità ha illustrato nel corso della conferenza stampa, accanto a tutti i componenti l’Esecutivo, i risultati “storici” raggiunti nella gestione “del fenomeno sanitario” e le ragioni che hanno portato ad un miglioramento complessivo dell’offerta sanitaria abruzzese, certificato dal benchmark del Ministero della salute, in ordine ai livelli essenziali di salute, all’0assistenza distrettuale e ospedaliera. Ed è proprio la qualità de sistema sanitario, dopo il riequilibrio dei conti, il fattore che determinerà, nel Governo nazionale, la decisione sull’esito del commissariamento.
“Il commissariamento – ha chiarito il Presidente – non lo decido io. Coloro che con il loro comportamento e le loro scelte scellerate hanno imposto di commissariare l’Abruzzo ora vogliono far credere che sia il Presidente a voler rimane in questo ruolo per gestire in solitudine i conti della sanità. Niente di più falso. E’ vero invece che al risanamento deve seguire l’attenzione alla qualità dei servizi. Questo obiettivo completerà l’azione commissariale”.
Il tavolo di monitoraggio, composto da ministero dell’Economia, della salute, dalle Regioni e dall’Advisor del Ministero ha certificato un utile di 5 milioni rispetto alla perdita di oltre 107 milioni di euro registrata nel 2008, in quella che il Presidente ha anche definito “operazione trasparenza su dati spesso oggetto di strumentalizzazioni operate da senatori che non conoscono e non si informano”. Concorrono alla determinazione dell’avanzo, oltre all’utile di esercizio, 30 milioni di gettito fiscale, escluse le cartolarizzazioni, e la rideterminazione, rispetto alle previsioni del gestito fiscale operata dal Ministero, di 17 milioni di euro. I risultati economici delle Asl, rispetto al 2008, attestano per Avezzano-Sulmona-L’Aquila un utile di 22 milioni, per Pescara un utile di 1 milione 601 mila euro, per Lanciano-Vasto-Chieti una perdita di 2 milioni 285 mila euro e per Teramo un utile di 17.353.000 euro. Nel periodo 2008-2011 i costi sono aumentati del 1,4 per cento per migliorare e garantire i livelli essenziali di assistenza ma sono stati ridotti sprechi e privilegi. “a differenza di quanto una certa opposizione ignara va divulgando, rappresentando una visione difforme dalla realtà – ha dichiarato il Presidente – va evidenziato che il ciclo virtuoso si è ottenuto aumentando i costi per le prestazioni di primo livello, che sono passati dai 2.181.816 euro del 2008 ai 2.212.784 del IV trimestre del 2011. E’ la cartina di tornasole di quello che abbiamo da subito sostenuto e cioè che razionalizzare non significa tagliare i servizi ma tagliare sprechi e privilegi, liberando risorse solo nell’interesse del cittadino e di un sistema sanitario di qualità”.
Nel 2010-2011 la spesa farmaceutica è diminuita dello 0.32 per cento così come è pure scesa del 5 per cento la farmaceutica convenzionata. Sono invece aumentati i prodotti farmaceutici del 7 per cento. “E’ un risultato complessivamente positivo perché siamo riusciti a restare dentro un sostanziale equilibrio ma è chiaro che dovremo lavorare con i direttori generali delle Asl per capire se è possibile scendere ancora sulla farmaceutica ospedaliera”. Rispetto al 2008 sono pure diminuiti i costi derivanti dalle prestazioni da privati, non solo cliniche, passati da 381.060.000 del 2008 agli attuali 373.765.000. In particolare, per quanto riguarda la prestazioni da privato ospedaliera, nel periodo 2008-2011, si è avuta una riduzione del 7,3 per cento, mentre da privato per la riabilitazione extra ospedaliera una riduzione dell’8 per cento. E’ rimasto invariato il costo del personale per il periodo 2008-2001 per effetto del blocco del turn over, una delle sanzioni previste dal Piano di rientro. “Un dramma – ha evidenziato il Commissario – perché non ha consentito agli ospedali di salvaguardare la continuità delle loro performance”. L’attività di risanamento ha quindi avuto come effetto anche quella di ottenere lo sblocco della sanzione e di assumere 1.118 tra medici e operatori del comparto, già vincitori di concorso, consentendo “ai nostri ospedali una stabilità delle attività ed una immediata ripresa della loro operatività a regime”.
Sul fronte dei costi per i beni e i servizi viene registrato nel 2008-2011 un aumento complessivo del 6,1 per cento. “Su questo segmento ci sono ulteriori margini di razionalizzazione e di miglioramento – ha spiegato il Commissario. Pensate che solo per aver proceduto ad una gara unica del farmaco abbiamo consentito in tre anni un risparmio di 60 milioni di euro. Lo stesso è accaduto per la gara sui vaccini e per quella sul 118”. Grazie all’avanzo economico e alla posizione finanziaria netta positiva pari a 21 milioni di euro è stato possibile abbassare anche i tempi di pagamento delle fatture dei dispositivi medici di almeno 29 giorni, con la migliore performance fatta registrare dall’ospedale di Pescara, scesa dal 2010 a 80 giorni. In sostanza, nel periodo 2008-2010 il totale dei debiti della Regione si è ridotto del 4 per cento passando da 2.544.802 a 1.422.25; risultato che accanto all’avanzo economico e alla posizione finanziaria netta positiva ha portato l’Abruzzo definitivamente fuori dalla lista nera delle regioni canaglia. “Finora abbiamo parlato di conti economici che non sono ragionieristici ma fatti politici. Non voler avere più debiti non è una scelta ragionieristica ma tutta politica perché abbiamo deciso di non gravare sui giovani abruzzesi, pregiudicando il loro futuro. Il percorso virtuoso è un fatto politico perché vogliano dare speranza all’economia e al tessuto sociale della nostra regione”.
Secondo il Presidente i conti in ordine “sono il segnale di una migliore qualità delle prestazioni, si veda il sistema dalle Marche in su, fatta eccezione per il Piemonte in Piano di rientro. Infatti, tutto quello che viene sottratto al partito degli sprechi e dei privilegi va a beneficio della prestazione sanitaria in termini di tecnologia e di qualità del personale”. Il Presidente non ha mancato di puntualizzare alcune questioni: anzitutto sulla mobilità passiva. “Intanto – ha detto – i dati sulla mobilità si riferiscono a due anni precedenti. Nel nostro conto economico abbiamo inserito in via previsionale un saldo extra di circa 71 milioni di euro e nonostante questo il nostro bilancio è in utile”. In sostanza, il Commissario sostiene che nel “2005 quando la Regione perdeva 450 milioni di euro all’anno la mobilità era bassa ma nessuno mi convincerà che si devono fare cambiali per 450 milioni all’anno per risolvere il problema. Ragionamento questo che può piacere alle cliniche private ma non all’esigenza di salvaguardare il sistema sanitario, atteso che la mobilità incide in maniera irrilevante sui costi complessivi”.
Il commento di Carlo Costantini (IdV). “Anche oggi Chiodi ha somministrato agli abruzzesi la solita dose di propaganda. Si e’ appropriato per la centesima volta degli effetti di atti amministrativi e legislativi che risalgono alla precedente legislatura (ad oggi, nonostante l’ultimatum che persino il governo Berlusconi gli ha intimato nel luglio 2011, Chiodi non risulta avere scritto un rigo in materia di pianificazione sanitaria) ed ha taciuto per la centesima volta tutto il resto, ovvero quello che più conta e più interessa i cittadini. E’ vero, infatti, che mai l’Abruzzo aveva marcato un avanzo nella spesa sanitaria, ma e’ ancor più vero che, in un contesto nel quale non si possono contrarre nuovi debiti e nel frattempo si e’ obbligati a restituire, grazie al sacrificio dei contribuenti abruzzesi e senza particolari tagli alla spesa corrente, enormi rate di mutuo, il risultato contabile che si e’ prodotto era l’unico possibile. Nel senso che, se al posto di Chiodi ci fosse stato l’ultimo degli uscieri della Regione, il risultato sarebbe stato lo stesso. Chiodi, invece, continua a pretendere gli applausi del pubblico continuando a rifiutarsi di giocare la partita. E la partita, mi pare quasi superfluo ribadirlo, e’ quella, fino ad oggi persa, della qualità dei servizi assicurati su tutto il territorio regionale, degli abruzzesi costretti a curarsi fuori regione, dei numeri e dell’impatto di questa migrazione sull’economia e sugli occupati nella Regione Abruzzo ed anche dei riflessi della voragine della mobilità passiva sui conti, considerato che per poterli valutare si devono attendere quasi due anni”.