Dopo la sospensiva, da parte del Tar, del calendario venatorio della Regione Abruzzo, l’assessore alla Caccia, Mauro Febbo precisa che tale provvedimento “riguarda in sostanza gli orari giornalieri e il discostamento delle date di chiusura della caccia per alcune specie rispetto alle linee guida fornite dall’Ispra in merito alla redazione dei calendari venatori”.
In relazione agli orari giornalieri, l’Assessore ha spiegato che “la Regione si è preoccupata, come ormai da anni, di dare certezze sia ai cacciatori che agli organi preposti alla vigilanza, quindi nulla di diverso in questo calendario c’era rispetto a calendari di anni precedenti. In applicazione della sentenza, di fatto si dovrà far espresso riferimento soltanto alla legge 157/92 che recita La caccia è consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto”.
Secondo Febbo “è chiaro come questa generica indicazione può generare facilmente interpretazioni del tutto arbitrarie e quindi discutibili rispetto alla certezza degli orari indicati dalla Regione e comunque utilizzati ufficialmente dall’aeronautica militare. Non di poco conto appare questa certezza, se si considera che in caso di incidenti, la contestazione da parte della vigilanza, potrebbe configurarsi in modo completamente diverso dall’incidente di caccia, deprecabile ma sempre possibile”.
In ordine poi alla questione del discostamento delle date di chiusura rispetto alle linee guida dell’ISPRA, “il TAR ne rileva soltanto la inadeguata motivazione. Ora chiaramente in questa fase la Regione provvederà ad adeguare le date come da ordinanza di sospensiva, ma sta già predisponendo ricorso al Consiglio di Stato, contro un’ordinanza che non si condivide. Ribadisco che l’ordinanza è solo una sospensiva mentre la decisione di merito è rinviata ad aprile 2012 e quindi appare del tutto ingiustificato il solito trionfalismo del WWF, in quanto al momento l’attività venatoria può continuare senza sostanziali variazioni. Riferisco infine che la Regione ha attivato percorsi mai avviati prima in Abruzzo che condurranno per la prima volta ad una vera gestione tecnico-scientifica della fauna e dell’ambiente scevra di qualsiasi condizionamento passionale e di parte da qualunque direzione provengano”.