“L’assessore Morra esclude che l’Abruzzo sia tagliato dai progetti sull’Alta velocità e Alta capacità, ma tutti i documenti ufficiali di Rete Ferrovie dello Stato dicono il contrario: la mappa degli interventi in progettazione taglia drammaticamente l’Abruzzo”.
Ad affermarlo è il segretario regionale del Partito Democratico Silvio Paolucci. “La Regione sembra non crederci fino in fondo” commenta “e non ha capito che l’esclusione dell’Abruzzo, assieme allo stallo del potenziamento dei collegamenti con Roma ed agli scarsi investimenti programmati nel Piano Infrastrutture del Governo, condannerebbe la regione ad un pauroso arretramento economico e sociale che non possiamo assolutamente permetterci. E invece la reazione di Chiodi e dei suoi assessori è stata debolissima: Morra dice di aver scritto una lettera ai vertici di Trenitalia, ma qui c’è bisogno di una vera azione di lobbying territoriale, una mobilitazione a tutti i livelli istituzionali, una pressione quotidiana. Ma il centrodestra considera la mobilità una partita di secondo piano, non capendo che invece stiamo rischiando di perdere ancora altre posizioni. E come se non fosse sufficiente essere stati esclusi dalle tratte nazionali, nel silenzio della Regione fra pochi mesi i cittadini si dovranno aspettare anche un pesantissimo taglio delle corse urbane ed extraurbane e farsi carico di prevedibili aumenti dei costi. L’Abruzzo ha bisogno di cambiare presto pagina”.
Sulla questione interviene anche la Cna Abruzzo, che chiede al Governatore Chiodi la convocazione di un tavolo unitario del Patto per l’Abruzzo, per discute la “vertenza Alta Velocità, una infrastruttura decisiva per il trasporto delle merci e delle persone dei prossimi anni, ma dai cui investimenti futuri rischia di essere tagliato definitivamente fuori tutto il medio Adriatico. E stringa al più presto intese con le altre Regioni italiane interessate, per rendere più forti le ragioni di un’intera area del Paese che si avvia all’emarginazione.
A detta della Cna abruzzese, che nei giorni scorsi è intervenuta assieme a quella delle Marche per denunciare il rischio-esclusione dell’intero medio versante adriatico dagli investimenti per la nuova infrastruttura, in queste ore si susseguono importanti prese di posizione del mondo politico e istituzionale, che denunciano e sottolineano la gravità della situazione per tutta l’area del medio Adriatico, penalizzando in modo evidente, oltre ad Abruzzo e Marche, anche il Molise e la costa romagnola. Senza dimenticare che l’assenza dell’Alta Velocità lungo l’Adriatico finirà per vanificare anche le prospettive e le potenzialità di sviluppo dei rapporti economici con il mondo dei Balcani.
«L’Alta Velocità” conclude la confederazione artigiana presieduta da Italo Lupo “rappresenta uno snodo strategico per lo sviluppo. Ed è questa la ragione per cui tutte le forze istituzionali, politiche, imprenditoriali e sociali che si sono strette attorno al Patto vanno investite del problema. L’esito positivo della prima trattativa con il Governo rappresenta un metodo e un esempio per orientare il rapporto con altri soggetti, quali Fs, affinché modifichino le loro scelte”.