Tre milioni di euro per creare nuove imprese nei piccoli comuni abruzzesi, in modo da spostare la battaglia dalla sopravvivenza allo sviluppo. E’ il senso del progetto messo a punto dalla Cna e da Fidimpresa Abruzzo per sostenere la battaglia ingaggiata dai comuni con meno di mille abitanti contro le previsioni di tagli contenuti nella manovra finanziaria del governo.
Si chiama “Fare impresa nei piccoli comuni” e vuole sostenere, grazie anche all’applicazione di garanzie più estese rispetto a quelle tradizionalmente fornite dai confidi, le iniziative imprenditoriali promosse da giovani con meno di quarant’anni residenti nei centri abruzzesi al di sotto dei mille abitanti (106 in totale, di cui 6 in provincia di Teramo, 14 nel Pescarese, 34 in provincia di Chieti e 52 nell’Aquilano).
“Un progetto”, ha detto Antonio Centi, presidente regionale dell’Anci Abruzzo “che potrebbe presto diventare un vero e proprio caso nazionale, perché dopo aver acceso con la protesta dei sindaci i riflettori su un pezzo d’Italia dimenticato, ma custode di valori e ricchezza straordinaria, adesso si tratta di passare alla proposta. E le idee di Cna e Fidimpresa vanno nella direzione giusta”.
Per favorire lo sviluppo dei micro-comuni, interessati dal continuo spopolamento e dalla cronica carenza di risorse finanziarie necessarie ad assicurare ai cittadini servizi di qualità, Fidimpresa Abruzzo ha previsto un pacchetto di misure importanti. “Attraverso una copertura della garanzia extra, che arriva fino al 70% dell’importo” ha detto Gianfredo De Santis, presidente di Fidimpresa “prevediamo una dotazione complessiva di tre milioni di euro. Una somma importante che permetterà di garantire prestiti ai neo imprenditori che risiedano in questi centri o che intendano realizzarvi iniziative nei settori dell’artigianato, della piccola e media impresa commerciale, turistica e agricola che nascano sia in forma individuale che societaria. Fino a un importo complessivo di 30mila euro rimborsabile con un limite massimo di 60 rate”. “Vogliamo contrastare fenomeni di spopolamento che interessano dagli anni ‘50 il nostro territorio” ha detto Italo Lupo, presidente della Cna Abruzzo “puntando sull’artigianato di qualità come fattore di sviluppo”.
Inoltre, come ha confermato lo stesso Centi, grazie all’interessamento dell’Anci, saranno studiate altre forme per agevolare le nuove imprese, come ad esempio la riduzione di imposte locali, come la Tarsu o la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, in modo da incentivare meglio gli insediamenti nei piccoli centri.
Nato nel 2009 dalla fusione di 11 strutture creditizie espressione del sistema Cna, “Fidimpresa Abruzzo” può contare su una rete di sei sedi provinciali e 12 sportelli territoriali. Il primo semestre del 2011, per il confidi Cna si è chiuso con 749 pratiche approvate, erogazioni da parte degli istituti di credito convenzionati di 34 milioni e 750mila euro; dodici mesi prima, nel 2010, nello stesso periodo le pratiche erano state 639, con 32 milioni e 800mila euro erogati.