Pescara. Una strategia che punta sul ‘recupero della materia’, nell’ottica di quell’economia circolare al centro dei programmi della Regione in tema di rifiuti.
E’ l’aspetto principale del documento definitivo di modifica al piano regionale di gestione dei rifiuti, illustrato questa mattina a Pescara dal sottosegretario, con delega all’ambiente, Mario Mazzocca.
L’atto rappresenta il frutto di un lavoro di concertazione con tutti gli attori del territorio durato due anni, e prevede consistenti investimenti per incentivare la raccolta differenziata, in particolare quella domiciliare, che nel 2015 ha toccato una percentuale del 49 per cento.
L’obiettivo è centrare il 67 per cento nel 2020 e il 70 per cento nel 2022, attraverso una serie di azioni – in parte già avviate – per la riorganizzazione del servizio e il potenziamento della rete dei centri di raccolta sparsi nelle diverse aree della regione.
A questo si aggiunge una rivisitazione dei trattamenti eseguiti negli impianti dell’indifferenziato, che consentiranno di recuperare dai rifiuti almeno il 15 per cento di materiali riciclabili, riducendo ulteriormente i conferimenti in discarica.
Un progetto ambizioso, che permetterà di scongiurare l’installazione in Abruzzo di un termovalorizzatore, visto che le quantità di pattume da lavorare non ne consentirebbero la sostenibilità non solo in termini ambientali, ma anche tecnici ed economici.
“In questo programma – ha sottolineato Mazzocca – un ruolo da protagonisti spetterà ai cittadini e alle amministrazioni comunali, che avranno il compito di rendere questi traguardi raggiungibili e concreti. Su questo fronte abbiamo già organizzato, e continueremo a farlo, una serie di iniziative di sensibilizzazione rivolte a tutte le fasce della popolazione.
Puntiamo molto su questo progetto, che permetterà all’Abruzzo di essere pienamente in linea con i target fissati dalla Commissione Europea, che per il 2020 prevedono una percentuale di raccolta differenziata pari al 50 per cento del totale dei rifiuti prodotti, che oggi sfiorano le 600mila tonnellate l’anno”.