Furti in casa, gli abruzzesi non si tutelano abbastanza

L’Aquila.I furti in casa sono sempre di più. Secondo gli ultimi rilevamenti Censis nell’ultimo decennio si è registrato un incremento della criminalità in tutta Italia, in particolare per quanto riguarda i furti in appartamento.

Insomma, in casa non solo non si può più stare tranquilli, ma pare sia uno dei luoghi meno sicuri dove stare. E gli
abruzzesi lo sanno.

Secondo i dati dell’ultima ricerca effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, più di un abruzzese su due teme un’intrusione nella propria casa durante la notte, che possa provocare un furto (64%) o un’aggressione (52%).

La minaccia che gli abruzzesi temono di più a seguito di un’intrusione in casa non è tanto il danno economico per la perdita di beni o oggetti preziosi (15%) o la perdita di beni affettivi (44%), quanto giustamente il rischio di subire
un’aggressione, che mette in allarme ben il 71% degli intervistati.

Il dato curioso che emerge dalla ricerca è quanto l’era digitale stia spostando l’interesse degli abruzzesi: se il furto di preziosi angoscia ancora il 37% degli intervistati così come il furto di denaro (56%), tra gli abruzzesi sta acquistando
sempre più importanza il furto di dispositivi tecnologici, come il cellulare o il pc (50%).

Come si difendono gli abitanti dell’Abruzzo dai topi d’appartamento?

Rispetto alla media italiana (5%), ben il 14% degli abruzzesi ha ammesso di volersi difendere da solo: il 57% utilizzando qualsiasi cosa gli capiti sotto mano, il 29% con un’arma da fuoco e il 14% con metodi di difesa personale.

Il 27% ha rafforzato i dispositivi di sicurezza di porte e finestre, il 19% ha installato impianti d’allarme, il 12% crede che il sistema migliore sia stipulare una polizza che risarcisca i danni subiti mentre il 19% decide di affidarsi alla guardia di un cane.

E il resto? Ancora troppo pochi hanno deciso di tutelarsi rispetto alla gravità della situazione: addirittura un abruzzese su 2 infatti (50%) ha ammesso di non aver provveduto ad adottare alcun metodo per proteggere la propria casa.

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