Giulianova. “Ho sempre pensato, continuo a pensare e penserò in futuro che la politica sia una cosa bella, difficile ed entusiasmante perché ha per oggetto, in ultima analisi, il bene delle comunità. Richiede dedizione, tempo, preparazione, onestà, solidi valori di riferimento. Soprattutto richiede, anche in forza dei valori di riferimento che dovrebbero motivarla, capacità di avere una idea di società, di futuro”.
Lo ha dichiarato l’ex consigliere regionale e rappresentante del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano, Antonio Macera, precisando che “la politica è buona se è tutto questo e se è in grado di essere in sintonia profonda e costante con le comunità il cui futuro e benessere dovrebbero costituire la ragione della propria funzione. Ora, di fronte alla tragedia del terremoto, ogni considerazione sulle scelte del governo suonerebbe come stonata. Il punto, per il momento non è questo. Il punto ora è se la politica, tutta, di fronte all’enormità di quanto è successo, riuscirà a dare un senso di sé. A devolvere un pezzo di se stessa a favore delle comunità colpite”.
Per l’ex consigliere regionale “gli eletti al Parlamento nazionale, a quello europeo, ai consigli regionali, sono tali perché sono stati chiamati dagli elettori che li hanno scelti ad occuparsi dei cittadini. Ciascun eletto in forza delle proprie idee, rese note e premiate. Ciascun eletto chiamato a spendere il proprio tempo e metterlo a disposizione delle comunità. Sarebbe bello, adesso, se tutti i parlamentari nazionali, tutti i parlamentari europei, tutti i consiglieri regionali di tutte le regioni d’Italia, devolvessero una parte di loro alle vittime di questa tragedia nazionale. Una parte del loro tempo. L’indennità di un mese”.
“Senza demagogia, senza cedimenti populistici. Con la volontà, umile e forte, di provare a recuperare quel legame profondo e necessario con la vita (ed il dolore) dei cittadini, che sembra essersi irrimediabilmente perduto”, conclude Macera.
Antonio Macera
Comitato Centrale Partito Comunista Italiano