L’edizione 2016 di ‘Taxpayer Italia’, del Centro Studi Sintesi in collaborazione con Il Sole 24 Ore, vede Umbria, Marche e Friuli-Venezia Giulia in testa alla classifica grazie al mix vincente tra il livello di tassazione e i servizi offerti ai cittadini.
L’Abruzzo si colloca in un onorevole quarto posto, salendo di una posizione rispetto allo scorso anno, favorita dal basso livello di tassazione ma dallo scarso numero di servizi.
La ricerca è stata effettuata in base a 25 indicatori, attraverso i dati del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di individuare le aree dove il rapporto tra le tasse pagate e i servizi offerti in termini di infrastrutture, istruzione, salute, sicurezza, ambiente e benessere economico è migliore.
La Regione ideale dovrebbe avere un basso livello di imposte (come la Calabria) e un alto tasso di servizi (come il Veneto). Dalla combinazione degli indicatori risulta l’Umbria come la Regione migliore, grazie al rapporto tra la qualità dei servizi offerti e il livello di tassazione, guadagnando tre posizioni rispetto allo scorso anno, quando risultarono vincitrici le Marche, ora al quarto posto.
Regioni come Emilia-Romagna (11esimo), Lazio (14esimo) e Lombardia (15esimo) perdono molte posizioni in classifica a causa dell’elevata pressione fiscale.
Campania, Sardegna, Calabria, Sicilia e Valle d’Aosta occupano le ultime posizioni.
L’Abruzzo guadagna un onorevole quarto posto, grazie alla bassa tassazione (fanno meglio, comunque, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise), penalizzata, però, dalla scarsità di servizi.
Importante notare come, nelle Regioni dove il livello di tassazione è alto non vi sia un link diretto con la qualità dei servizi offerti. Il Lazio è la Regione con le imposte pro-capite più alte, circa 11 mila euro, ma per la qualità dei servizi è nella seconda metà della classifica, all’undicesimo posto.