Era prevista per oggi, durante la seduta della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale, una audizione del sub commissario alla Sanità Giovanni Baraldi. “Era”, perché in effetti non c’è stata, considerata l’assenza della diretta interessata, la Baraldi appunto. Per i consiglieri del Pd Giovanni D’Amico, Giuseppe Di Pangrazio e Franco Caramanico “appare come una ulteriore manifestazione di spregio nei confronti delle istituzioni regionali”.
“Il rapporto con la struttura commissariale” aggiungono “già gravemente pregiudicato dal costante svilimento istituzionale attuato dal Presidente e Commissario Gianni Chiodi, è diventato inaccettabile, soprattutto dopo le accuse che il sub commissario ha sollevato presso la Commissione Sanità in Senato. Accuse di inadempienza che la Baraldi rivolge ad altri, ma che si riferiscono ad atti che avrebbe dovuto porre in essere lei stessa come sub commissario, insieme al Commissario Chiodi, e che invece non hanno mai visto la luce. Per questo motivo abbiamo scritto al Difensore Civico per richiedere un suo intervento, al fine di controllare la regolarità delle procedure istituzionali tra la struttura commissariale e le istituzioni regionali ed imporne il rispetto. In questa sentenza, infatti, la Corte Costituzionale ha stabilito che i poteri del Commissario di Governo non sono sovraordinati a quelli del Consiglio Regionale. In particolare, abbiamo chiesto al Difensore Civico di fare in modo che il Commissario di Governo Chiodi, il Sub Commissario Baraldi e tutte le strutture commissariali forniscano obbligatoriamente alle Commissioni consiliari la documentazione richiesta (che ad oggi, nonostante le continue e regolari richieste, continua a rimanere indisponibile) e si impegnino a riferire nelle Commissioni competenti dietro ufficiale convocazione. Se ciò non avverrà, saremo costretti a rivolgerci alla magistratura competente”.