Mario Amicone, ex Udc, attuale Pdl, potrebbe essere nominato al vertice dell’Arta, l’agenzia regionale che si occupa di prevenzione e tutela ambientale. La notizia circola da qualche giorno nei corridoi del palazzo dell’Emiciclo, come riferiscono in una nota congiunta i consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Prc), Antonio Saia (PdCI) e Marinella Sclocco (Pd).
“A onor del vero” dichiarano “le voci raccolte tra i colleghi del Pdl riferiscono di un Gianni Chiodi costretto dalle pressioni del coordinatore regionale Filippo Piccone. Si tratterebbe dell’ennesima puntata della presunta rivoluzione meritocratica annunciata dal presidente. E’ evidente che i vecchi sistemi di potere che hanno condotto l’Abruzzo nell’attuale baratro non intendono perdere i loro vizietti spartitori fregandosene di slogan, come quello della meritocrazia, buoni solo per la campagna elettorale. In Abruzzo l’Arta subisce da tempo un commissariamento che ha immobilizzato l’agenzia generando problemi enormi che nei giorni scorsi sono stati denunciati in commissione da una delegazione di dipendenti. La nomina di Amicone assume i contorni del colpo di grazia. Invitiamo Chiodi a procedere a una nomina nel segno delle competenze e, quindi, a soprassedere dalla nomina di Mario Amicone. L’attuale normativa, inoltre, consente agli ex consiglieri regionali nominati ai vertici di enti e società regionali di percepire oltre agli emolumenti relativi all’incarico, anche il vitalizio. Un’altra vergogna della vecchia politica che va immediatamente abolita”. E a questo proposito, è già pronto un progetto di legge che “corregge questo autentico scandalo alla luce del sole” e che sarà presentato domani in Consiglio Regionale.