Sessanta milioni di euro. A tanto ammonta la cifra stanziata dalla giunta regionale per combattere il cinipide galligeno del castagno, un pericoloso parassita che sta distruggendo molti castagneti della Valle Roveto, del carseolano dell’alto Aterno.
La proposta è giunta dall’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo, sulla base di una sollecitazione proveniente dall’assessore ai Lavori pubblici Angelo Di Paolo e da un’associazione della Valle Roveto che opera per la tutela della “castagna roscetta”.
Grazie al coinvolgimento dei tecnici dell’Arssa e di esperti del Dipartimento per lo sfruttamento e la protezione delle risorse agricole e forestali dell’Università di Torino, è stata predisposta una serie di azioni propedeutiche al lancio del parassita antagonista, il Torymus Sinensis, individuato per contrastare i danni prodotti dal cinipide.
“Era necessario intervenire” ha spiegato Febbo “per contenere le infestazioni ed evitare di mettere a rischio parte dello straordinario patrimonio castagnicolo presente in vaste aree della Marsica e della Valle Roveto. Ma era opportuno farlo mettendo in campo un programma articolato di azioni che da un lato ci consentisse di ottenere risultati concreti e dall’altro riuscisse a ristabilire un equilibrio biologico nel territorio interessato”.
Gli esemplari di Torymus Sinensis destinati al’Abruzzo (circa 300-500) saranno ottenuti tramite la raccolta, nel periodo invernale in Piemonte, di galle secche all’intermo delle quali il torimide sverna allo stato pupale.
Il piano cronologico delle azioni prevede, per il primo anno, tre siti di lancio del parassita antagonista, ulteriori tre siti per il secondo anno mentre nel terzo anno ci sarà uno studio dell’insediamento del Torymus.
A partecipare attivamente al progetto di difesa dei castagneti sarà anche l’associazione Tutela I.G.P. della “Castagna roscetta” della Valle Roveto che ha già operato nella fase delle indagini e nei rilievi territoriali.